Matteo Berrettini perde, ma convince. L'azzurro saluta gli Internazionali 2018, è vero. Ma dal durissimo confronto con l'extraterrestre Alexander Zverev non esce ridimensionato. Anzi. A tratti l'italiano ha mostrato grande personalità e colpi all'altezza della situazione. In campo con il piglio giusto, il 22enne romano ha tenuto testa nel primo set al vincitore di Madrid e campione in carica di Roma, poi, complice anche una distorsione alla caviglia, ha dovuto arrendersi alla legge del più forte.
Poco male. Già, perché dalla sfida con Zverev Matteo porta a casa solo buone notizie per la sua crescita, mostrando un gioco brillante e ordinato. Un attestato di fiducia conquistato sul campo, a colpi di dritto, rovescio e servizi contro uno dei giocatori più forti del circuito. "Sentivo che ero in partita, stavo lottando e ciò mi dà fiducia - ha spiegato Berrettini alla fine della partita -. Il lavoro dall'Australia in avanti sta fruttando, significa che sono sulla strada buona". "La caviglia non va male, è solo un po' gonfia” ha aggiunto. "Però mi spiace, perché mi stavo divertendo, stavo giocando a un livello alto, e da quel momento sono uscito un po' dal match", ha proseguito, parlando della caduta. "Zverev comunque rimane Zverev, io ancora sono solo Berrettini", ha concluso con una risata. I suoi Internazionali sono finiti, ma la speranza di rivederlo in campo presto agli stessi livelli no.