Dieci giorni per riflettere, un periodo di attesa anche per capire l'entità della squalifica dell'Uefa, che deciderà in merito al suo post-partita con il Real il 31 maggio. Poi Gigi Buffon svelerà il suo futuro. L'avevamo anticipato mercoledì, ci sono big europee che tentano il portierone e gli faranno rimandare l'addio al calcio. E la destinazione più calda, che è anche quella più logica, è il Psg. Arrivano dalla Francia le prime conferme sui contatti tra il club parigino e Buffon. E a conferma di quanto noi raccolto, ecco che Le Parisien insiste, sostenendo che sul tavolo del portiere della Juventus sia arrivata la proposta di un contratto biennale da parte del club campione di Francia.
Real e Psg, fin da subito, sono state le mete che hanno stuzzicato la fantasia di tutti: se vuole andare via, lo fa per andare a provare a vincere la Champions, si è subito pensato. Un ragionamento logico che si sposa anche con la situazione portieri dei due club. Il Real Madrid, in realtà, ha sempre cercato De Gea e - non essendo riuscito a prenderlo - si è tenuto Navas, che tra alti e qualche basso, ha garantito il suo apporto in questi anni di trionfi europei. Discorso diverso per il Psg, che ha nell'assalto alla Champions la sua nota dolente e che tra i pali non ha mai trovato la sua stabilità: né Areola né Trapp hanno dimostrato di essere numeri 1 affidabili.
E allora ecco, la proposta: un contratto di due anni. Secondo Le Parisien una scelta che si inserisce perfettamente nella filosofia del club, che ha bisogno di esperienza internazionale e non ha paura di aggiungere alla rosa un 40enne così pesante. Persone vicine al Psg interpellate da SportMediaset.it parlano di una soluzione sulla bocca di tutti. E se le cronache di mercato parlano dei parigini sulle tracce di Donnarumma da tempo, anche il fatto che Raiola abbia sondato il terreno con il Liverpool come possibile destinazione di Gigio aggiunge un altro tassello a questo puzzle che va componendosi.
Certo, il Psg dovrà cedere uno dei due portieri in rosa. Ma la situazione sarebbe fluida, come è stata quest'anno in bianconero, con Buffon tenuto spesso a riposo a vantaggio del suo vice. Resta da vedere, come detto, quanto pesante sarà la squalifica che l'Uefa vorrà impartire a Buffon, al di là delle probabili due giornate per il rosso diretto per proteste con Oliver.
Ma le parole in conferenza stampa del capitano bianconero, che è tornato sui suoi passi per la prima volta dopo il caso post-Real, dimostrano che la sua speranza è quella di una decisione clemente da parte dell'Uefa, che gli consentirebbe di ripartire senza intoppi in quella che sarà la sua prossima avventura, qualunque essa sia.
A conferma, ennesima, che le offerte erano e sono arrivate, ecco le parole dell'agente di Buffon, Silvano Martina, ai microfoni di Radio Sportiva: "Le offerte sono arrivate, e sono da squadre 'da Buffon'. Gigi non ne ha voluto parlare, quindi non è giusto che ne parli io. Sono cose che potrebbero interessarlo, ma non ha ancora deciso. Ci sono parecchie proposte, sia per il calcio sia per il dopo calcio. Giusto riflettere".
L'agente spiega il segreto della gioventù di Buffon: "Ha una fortuna rispetto ad altri portieri. È un portiere di posizione, non di quelli reattivi che possono perdere qualcosa con gli anni, come Julio Cesar. E poi un fisico che regge, oltre alla classe. Se ci sono queste qualità, perché non deve pensare di andare avanti? Non ha avuto solo offerte per giocare, ma anche per il dopo calcio. Era giusto che si prendesse una decina di giorni per riflettere".
Martina ha poi svelato che "qualche mese fa mi diceva che avrebbe smesso volentieri ma sinceramente mi disse che, per come stava fisicamente, due anni ancora li avrebbe fatti. Quindi lui si sentiva ancora di poter giocare e reggere bene - ha evidenziato - Come tutte le belle donne, se vieni corteggiato poi ti si riaccende il fuoco dentro...". E questa frase dei due anni non può non far accendere la lampadina se accostata alla probabile proposta di due anni da parte del Psg.
Capitolo a parte merita la Nazionale, a cui Buffon ha chiuso annunciando che non sarà in campo il 4 giugno per l'amichevole con l'Olanda. "Gigi non ama le passerelle. Non è quello il discorso. Sicuramente lo hanno ferito le critiche che sono state fatte mesi fa per due amichevoli per cui era stato chiamato. Non era stato lui a proporsi. Gigi ama la nazionale. Lui non si aspettava di essere criticato in quel modo. Non gli sono piaciuti nemmeno gli striscioni dei tifosi dell'Inter".
"Cosa farebbe se lo chiamasse Mancini? Non lo so, nessuno ha le certezze di quello che sarà domani. Magari tra tre giorni Gigi mi chiama e mi dice che smette, ci sta tutto. Non lo so cosa può succedere, io non sono Mancini. Non so se i due si siano sentiti. Queste cose dipendono anche dall'allenatore. In Italia ci sono tanti ragazzi forti che hanno bisogno di aver fiducia. Personalmente fossi al posto di Gigi rinuncerei alla nazionale concentrandomi solo sul club. Due o cinque partite in più in fondo non cambiano nulla".