Finisce così il Giro di Fabio Aru. Il corridore sardo ha deciso di arrendersi a 7 km dalla vetta del Colle del Lys, la prima salita della 19ª tappa, quella da Venaria Reale a Bardonecchia. Il 27enne era partito con 45'44'' di ritardo dalla maglia rosa Simo Yates ma non è questa l'unica motivazione. Un Giro travagliato per Aru, cominciato con i 50'' di ritardo incassati da Dumoulin nella crono di apertura, seguiti dalla crisi di Sappada.
"Avevo detto che valutavo giorno per giorno le mie sensazioni proprio perché sentivo di vivere qualcosa di anomalo nella mia vita sportiva. Ho provato a reagire, onorando la maglia che indosso, per esaltare i tifosi e il Giro d'Italia, ma non ce l'ho fatta".
Così Fabio Aru, nel giorno in cui si ritira dal Giro d'Italia. "Sono fortemente dispiaciuto per tutto questo, per la squadra, per gli sponsor che rappresento - aggiunge - per la mia famiglia, ma non aveva più senso andare avanti. Non faccio drammi, è lo sport e, anche se per ora mi costa dirlo, e la sua parte bella. Cercherò di resettare, di capire assieme alla squadra cosa sia successo, poi ripartirò, pensando al resto della stagione. Questo di deve fare nelle difficoltà".