Rui Patricio, il cui nome è stato accostato al Napoli come dopo Reina, ha chiesto la rescissione del contratto allo Sporting Lisbona. "Ho temuto per la mia vita - si legge nel documento inviato al club portoghese - Sono stato vittima di violenza psicologica e fisica. Il presidente ha attirato l'ira dei tifosi su di me". Il numero 1 lusitano si scaglia contro Jorge Mendes, il suo agente: "Stiamo in una situazione di ricatto e questo è un crimine".
Calcionapoli24 è venuta in possesso del documento di 34 pagine e ha tradotto alcuni stralci.
"Considerando che si sono susseguite una serie di fatti imputabili allo Sporting, hanno violato obblighi legali e contrattuali nella qualità della mia entità lavorativa, coinvolgendo anche la mia dignità personale e professionale, mettendo a rischio la mia sicurezza e la mia integrità fisica, facendomi temere per la vita e, soprattutto, impossibilitando le condizioni minime per poter lavorare da giocatore professionista e svolgere il mio lavoro al servizio dello Sporting".
"Ho la coscienza tranquilla, mi considero un professionista irreprensibile, so di aver dato il massimo allo Sporting, sempre ed in ogni momento, per conseguire il successo nelle diverse competizioni a cui abbiamo partecipato. So della grandezza del club e desidero vittorie che uniscano tutti i suoi tifosi. Sono stato felice nelle vittorie e frustrato nelle sconfitte. Se non ho fatto di più, è perché non ho potuto".
"Detto ciò, il rappresentante massimo dello Sporting mi ha criticato pubblicamente, mi ha offeso, mi ha sospeso, mi ha accusato, mi ha processato. Ha attirato, diverse volte, l'ira dei tifosi contro di me e contro i miei compagni di squadra, ben sapendo che alcuni tifosi, in particolare tra i tifosi organizzati, reagiscono in forma irrazionale a qualsiasi dichiarazione proferita dal presidente. Nel punto massimo della crisi, nel luogo di lavoro durante una sessione di allenamento, ho vissuto momenti di puro terrore senza che lo Sporting abbia mostrato qualsiasi preoccupazione - che, in quelle circostanze, era manifesta e soprattutto dovuta - per la sicurezza dei suoi atleti professionisti, lasciandoci alla mercé di un gruppo violento di membri della tifoseria organizzata. In verità, tali fatti, che si traducono in un inadempimento contrattuale grave e colposo da parte del datore di lavoro, hanno portato all'impossibilità della continuazione del rapporto di lavoro".
"Propongo questo esposto, con tutto il rispetto per i miei compagni di squadra che hanno deciso di continuare a rappresentare lo Sporting, per qualsiasi ragione sia, capisco che io non le ho e non mi si può chiede di mantenere il vincolo contrattuale, dopo tutto ciò che ho descritto. Sono stato vittima di violenza psicologica e fisica. Questo non può non costituire un giusta causa, affinché io possa preservare la mia dignità personale e professionale, per liberarmi dal contratto che mi lega allo Sporting. In conformità, e considerando tutto il rispetto che hanno per me la maggior parte dei tifosi dello Sporting, comunico che, con effetto immediato, e invocando la giusta causa, risolvo il contratto di lavoro sportivo che ho realizzato con lo Sporting".
"In conseguenza, aspetto che mi siano liquidati tutti i crediti economici a cui ho diritto, come indennizzo in cui si allude nell'articolo 24, riservandomi il diritto di chiedere il risarcimento dei danni di natura non patrimoniale di cui ho indubbiamente sofferto".
Bruno de Carvalho, presidente dello Sporting Lisbona, va all'attacco di Jorge Mendes, agente di Rui Patricio, dopo la richiesta della rescissione del contratto: "Mi dispiace che non abbia parlato con la dirigenza per capire cosa stia succedendo. Per legge, esistono 7 giorni prima di prendere la decisione definitiva e spero che il calciatore cambi idea perché qualcuno gli sta spiegando la situazione in maniera non corretta. Stiamo in una situazione di ricatto e spero che ne se ne vada tramite la porta principale; come lo Sporting merita. Lo Sporting stava negoziando con Jorge Mendes, che ci ha detto che c’è un’offerta del Napoli. Nel frattempo gli azzurri hanno cambiato allenatore e quest’interesse si è raffreddato. Poi è arrivato il Wolverhampton.
Ci sono cose di cui bisogna parlare nelle giuste sedi. Dei 18 milioni per la cessione di Rui Patricio al Wolverhampton Jorge Mendes ne voleva 7. Il suo braccio destro ci ha chiamato alle 11 di sera per chiederci quale fosse la posizione dello Sporting. Mendes voleva approfittare della situazione, questo è un crimine. Mi dispiace che Rui Patricio non abbia parlato con noi per rendersi conto che si trattava di situazioni che non avevano nulla a che fare con lui e col suo contratto. Forse era tutto a posto, ma Rui non ha parlato con noi, ripeto, mi dispiace. Lui viene manipolato, noi veniamo ricattati. E nel calcio questo non può esserci".