La domanda che tutti si fanno è: ma perché questi ragazzi che vincono a ripetizione poi non finiscono in prima squadra? Stiamo parlando dei giovani dell'Inter, della Primavera che Stefano Vecchi allena magistralmente da quattro stagioni e che raccoglie, anno dopo anno, successi a raffica. La risposta non è né semplice né immediata.
Partiamo dai dati, dai numeri dei successi di Stefano Vecchi alla guida della Primavera nerazzurra: in quattro anni ha conquistato due Scudetti (2017 e 2018), due Torneo di Viareggio (2015 e 2018), una Coppa Italia (2016) e una Supercoppa Italiana (2017). Titoli che per molti non dovrebbero pesare così tanto, essendo il calcio giovanile un trampolino di lancio verso il calcio dei grandi ma soprattutto una palestra di formazione che dovrebbe garantire la crescita di giocatori (possibilmente italiani) buoni per squadre di A o B ma soprattutto "azzurrabili".
Che poi i successi non si traducano in giocatori lanciati in prima squadra non è un problema solo dell'Inter, ma di tutto il calcio italiano. Va detto però che il lavoro dell'Inter relativo al suo settore giovanile è ampio, profondo e di qualità.
L'Inter però ha un traguardo immediato da tagliare e non è sportivo bensì di bilancio: 45 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno. Ed è qui che, come in passato, i nerazzurri proveranno ad attingere dal serbatoio della Primavera per realizzare delle cessioni utili alla causa fair play finanziario. Sacrificare i giovani per il bene della prima squadra.
Prendete Pinamonti ('99), in questa stagione con Spalletti ma praticamente mai in campo. L'Inter lo aveva praticamente ceduto a gennaio al Sassuolo assieme a Valietti ('99), ora la situazione è cambiata perché è cambiato il procuratore, Mino Raiola. Da Pinamonti l'Inter vorrebbe effettuare una plusvalenza da 7 milioni. La strategia è proprio quella di provare a piazzare i giovani con più appeal per alimentare la quota delle plusvalenze. E allora si fanno dei conti spicci, con l'Inter che comunque proverà nelle singole trattative a inserire il diritto di recompra.
Zaniolo ('99) 4 milioni, Emmers ('99) 4 milioni, Bettella (2000) 3 milioni, Valietti ('99) 2 milioni, Odgaard ('99) 4 milioni: queste le plusvalenze attese. Da cessioni secche o in operazioni in cui questi giocatori vengono inseriti come contropartite: esattamente quello successo l'anno scorso con Caprari nell'affare Skriniar. Anche Radu (quest'anno in prestito, portiere '97) è richiesto (Genoa, in un'operazione che potrebbe portare Salcedo in nerazzurro). Insomma, tanti giovani di belle speranze che potrebbero fare le valigie per permettere alla prima squadra di continuare il suo percorso di rafforzamento in vista della prossima stagione.
Inter, tesoro Primavera: le plusvalenze attese dalle cessioni dei giovani
Per Vecchi è l'ennesimo titolo alla guida della U19
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