Milan, se Mister X ora è il socio di minoranza

Dai misteriosi uomini mercato di Galliani agli investitori "salvagente": chi aiuterà Li a convincere la Uefa a lasciare la coppa ai rossoneri?

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Sembra Twin Peaks tanto è fitto il mistero. In casa Milan non c'è modo di fare luce nell'ombra. Mai. Nemmeno oggi che si parla dell'ingresso di un socio di minoranza in società, un imprenditore buono a rasserenare le inquietudini europee della Uefa e del popolo rossonero tutto. Invece spuntano come funghi ed esplodono come bolle di sapone. In un amen.

Prima Enrico Preziosi - perché poi? Ma questo è un altro discorso -, che ha buttato la smentita in caciara spiegando che se avesse avuto soldi da spendere li avrebbe investiti per comprare il Real. Quindi Riccardo Silva, potentissimo imprenditore del mondo dei diritti televisivi ed ex Ceo di Milan Channel, defilatosi in nemmeno 24 ore con qualcosa di simile a un "fossi matto" twittato di prima mattina con ancora il cappuccino caldo da bere: "Non sono io il socio del cinese (nemmeno lo nomina, ndr), è follia pura! E non sono nemmeno coinvolto nella ricerca di nessun socio o compratore, non faccio il mediatore di nessuno, fake news totali. Non so altro, mi spiace". Et voilà, meno due.

Già, meno due, e siamo solo all'inizio di un countdown pressante, scandito da giorni che scivolano via rapidi e condito di notizie per forza di cose sempre imprecise. Tutta colpa dei giornalisti? Umilmente ci cospargiamo il capo di ceneri chiedendo perdono per gli innumerevoli errori, ma provate voi a capirci qualcosa. Mistero, appunto, dicevamo.

Quindi, per ricapitolare:
1) Yonghong Li è in cerca di un socio tra il 40 e il 49%
2) Il nome del socio non è stato ancora individuato o è stato tenuto debitamente nascosto
3) L'eventuale nuovo comproprietario (di minoranza) dovrebbe garantire continuità aziendale (?) alla Uefa, rasserenare tutti e strappare il via libera per la partecipazione alla prossima Europa League.

In tutto questo da casa Milan filtra ottimismo, ma è anche vero che la stessa aria si respirava prima del rigetto del settlement agreement, e due dei soggetti chiamati in causa dai giornali (Preziosi e Silva) si sono a loro volta chiamati fuori. E poi, banalmente, perché mai un imprenditore dovrebbe entrare con una quota di minoranza, versando tra 100 e i 150 milioni, e non pretendere al contrario la maggioranza del club? Mistero lo abbiamo già detto?

E comunque siamo sul rettilineo finale imposto dalla Uefa, quindi almeno queste sono nubi che si diraderanno in fretta. Mentre è in arrivo un nuovo Cda e si attende di capire se e chi verserà la restante quota di aumento di capitale deliberata. E questa volta non sono "briciole", ma 30 milioni abbondanti.

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