E' clamoroso il caso di Julen Lopetegui, ct esonerato dalla Spagna alla vigilia del Mondiale per via dell'annuncio fatto dal Real Madrid, che lo ha ingaggiato come nuovo tecnico. Ma sono tanti, e in certi casi piuttosto curiosi, i casi di separazioni-shock tra un allenatore e un club o una Nazionale: tutti casi sorprendenti perché inaspettati, burrascosi, avvenuti in momenti delicati o dopo grandi trionfi.
JULEN LOPETEGUI-SPAGNA - Quello dell'ormai ex ct spagnolo è, come detto, l'ultimo caso. La Federcalcio iberica si è irritata col tecnico per il fatto di essere stato annunciato lunedì dal Real Madrid come allenatore per la prossima stagione. E poco importa che fra poche ore le Furie Rosse inizieranno il loro Mondiale: il caso è clamoroso.
BELA GUTTMANN-BENFICA - Andando indietro nel tempo, resta storico l'addio tra il tecnico che vinse due volte (1961-62) la Coppa del Campioni e il club portoghese. Proprio in seguito al trionfo europeo, l'allenatore ungherese chiese un aumento che il club non prese in considerazione. Ma oltre al divorzio il tecnico pronunciò quella frase, divenuta celebre come la maledizione di Bela Guttmann: "Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni".
ILARIO CASTAGNER-MILAN - Nella stagione 1983-84 il tecnico alla guida del Milan, che dopo un avvio complicato viaggiava a metà classifica, viene licenziato prima della fine del campionato per aver trovato un accordo per allenare l'Inter per la stagione successiva.
RAYMOND DOMENECH-FRANCIA - Nel 2010 dopo il fallimento dei Mondiali in Sudafrica, la Francia licenzia Domenech con una raccomandata. Al tecnico non venne perdonata la mancata stretta di mano al ct del SudAfrica Parreira dopo la gara persa 2-1 e soprattutto la gestione del caso-Anelka, centravanti escluso da Domenech proprio per via di alcune discussioni tra i due. Vicenda che provocò la reazione dei giocatori che si rifiutarono di allenarsi proprio prima della gara col SudAfrica.
ANTONIO CONTE-JUVENTUS - Nel luglio 2014 la separazione tra il tecnico dei tre scudetti consecutivi e la Signora sembrava destinato a porre fine a un ciclo (ma così non sarà). I contrasti erano dovuti al mercato con la famosa frase del tecnico leccese "Non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100" riferendosi alla volontà della dirigenza bianconera di affermarsi in Europa senza garantirgli i top player che lui richiedeva.
ROBERTO MANCINI-INTER - Sono due le separazioni incredibili tra i nerazzurri e l'attuale ct: nel 2008 fu esonerato (dopo aver vinto il terzo scudetto di fila) da Massimo Moratti (che aveva già preso Mourinho) per aver fallito l'obiettivo Champions e per le dichiarazioni post-Liverpool in cui aveva annunciato di volersene andare. La seconda risale all'estate 2016 quando fu invece il tecnico di Jesi a interrompere il rapporto col club a un paio di settimane dall'inizio del campionato per contrasti con la nuova proprietà cinese Suning. I nerazzurri presero poi De Boer, a sua volta esonerato dopo tre mesi.
VAHID HALILHODZIC-GIAPPONE - In certi casi, come quello di Mancini, ad aumentare il clamore è il momento: lo scorso aprile, ad esempio, a due mesi dal Mondiale il Giappone ha esonerato Vahid Halilhodzic perché, ha spiegato il presidente, "era venuta a mancare la fiducia".
ANTE CACIC-CROAZIA - Ancor più clamorosa la decisione della Croazia di esonerare il ct lo scorso ottobre alla vigilia dei playoff per accedere a Russia 2018: scelta poi rivelatasi vincente visto che la Nazionale di Modric e compagni, guidata dal nuovo ct Dalic, ottenne il pass mondiale battendo la Grecia.
CLAUDIO RANIERI-LEICESTER - Venne salutato come la fine di una favola il licenziamento di Claudio Ranieri nel febbraio 2017 dopo aver portato, l'anno prima, il Leicester alla storica vittoria della Premier. Al tecnico italiano fu fatale la crisi di una squadra che non riuscì a ripetere i miracoli del 2016.
JOSE' MOURINHO-INTER - Un addio da campione d'Europa dopo aver conquistato il Triplete: lo Special One nel 2010 scelse il modo più "vincente" per dire addio all'Inter. Già d'accordo con il Real Madrid, il portoghese annunciò la separazione nella stessa notte di Madrid dopo aver sollevato la Coppa.
CARLO ANCELOTTI-REAL MADRID - Nonostante la storica "Decima" conquistata, nel maggio 2015 Perez annunciò l'esonero di Carletto, con buona pace dello spogliatoio che lo aveva parecchio apprezzato e del Bernabeu che lo aveva applaudito fino all'ultimo. La volontà presidenziale fu irremovibile.
ZINEDINE ZIDANE REAL MADRID - Lo stesso Perez è rimasto però a sua volta sorpreso quando poche settimane fa Zidane, dopo tre Champions di fila e 9 titoli in due anni e mezzo, gli ha comunicato di volersene andare. E così il cerchio si chiude perché la ricerca di un allenatore da parte dei Blancos, culminata nella scelta di Lopetegui, ha provocato il terremoto nella Nazionale spagnola con l'ultimo divorzio che diventa anche uno dei più clamorosi nella storia del calcio.