Ci sono storie d'amore che nascono per caso. Arrivi da una batosta, non hai voglia di uscire, gli amici ti dicono: "Dai, andiamo" e tu lo fai, vai fuori, per riabituarti, per tornare a sentirti te stesso. Poi capita che trovi gusto a uscire, trovi subito il feeling con una ragazza magari un po' più bruttina di quella con cui stavi ma che ti fa sorridere. Ed è con lei che riparti, ti diverti, ci stai bene, benissimo. Mesi da innamorati veri, chiusi da un sms: "Ciao scusa sono stata bene ma adesso non posso".
Romanziamo, ma in fondo è esattamente quanto successo a Rafinha. Al Barcellona pensava di diventare uno dei perni del centrocampo, ha sempre lottato per essere in campo con Iniesta e compagni. Una mazzata al ginocchio gli aveva fatto perdere la speranza, il sorriso, forse anche la fiducia della sua Barcellona. E allora l'Inter, fidanzata ideale per tornare a volare, per tornare a mettere minuti e dare in cambio qualità, grinta, passione. Ci ha messo davvero il cuore, Rafinha, nei mesi di prestito in nerazzurro. Un amore spontaneo e cresciuto nel tempo, alimentato da prestazioni, esultanze, messaggi d'amore sui social e sui giornali. "Un sentimento così grande in così poco tempo", scrisse Rafinha dopo Inter-Juve. Se non è una dichiarazione d'amore questa.
Il fatto è che Rafinha, ora, si sente abbandonato, di nuovo. La sua voglia di restare all'Inter non è coincisa, almeno per il momento, con i piani di mercato nerazzurri, che avrebbero potuto riscattarlo ma non l'hanno fatto. Troppi, almeno per adesso, i 35 milioni pattuiti col Barcellona lo scorso gennaio. E l'amarezza che filtra dalle parole di Rafinha è proprio quella di un amante ferito e abbandonato. O almeno messo in un angolo: "Quella all'Inter è stata un'esperienza spettacolare. Sono stato benissimo all'Inter e pensavo di restare. Ero veramente convinto che con la qualificazione in Champions sarei rimasto, ma non è successo. Il calcio resta una questione di affari e a volte non realizza i desideri delle persone. Ora sono un giocatore del Barcellona".
Amaro e laconico, ma anche lucido nello spiegare i motivi per i quali all'Inter si era trovato bene: "Per me era importante tornare a giocare il numero massimo di partite dopo l'infortunio. Sapevo che era importante la mia capacità di adattarmi rapidamente. Ringrazio i miei compagni e i tifosi nerazzurri, sono stato accolto benissimo e ho recuperato la fiducia nel mio modo di giocare".
Il fatto è che in questo momento davvero Rafinha è in una situazione di stallo. L'Inter ha preso Nainggolan proprio per metterlo nella posizione del brasiliano, dietro a Icardi, dove Spalletti vuole un Ninja d'assalto e di gamba. Eppure il ritorno del centrocampista figlio di Mazinho eleverebbe e non poco il tasso tecnico del centrocampo. Non è detto che l'Inter non torni a bussare al Barcellona, magari se nel frattempo piazzerà una cessione in mezzo (Vecino o Borja Valero, non Brozovic, confermato da Ausilio). Ci sarebbe da trattare, di nuovo. 35 milioni sono tanti, il Barcellona non sarà molto contenta di trattare al ribasso un affare per il quale era già stato un accordo a gennaio. Non resta che attendere.
Fosse per i tifosi dell'Inter, sarebbe già a Milano da un pezzo: lo adorano. E adesso già lo vediamo, Rafinha, in vacanza, pronto a tornare ad allenarsi con i blaugrana, col cellulare sempre in mano a controllare e ad aspettare una chiamata, un messaggio, da quella ragazza che gli aveva rapito un pezzo di cuore e che ora, per adesso, lo ha abbandonato.
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