Sono Rafa Nadal e John Isner gli ultimi due semifinalisti del torneo di Wimbledon. Lo spagnolo rischia grosso contro Juan Martin Del Potro, ma riesce a spuntarla al quinto set (7-5, 6-7, 4-6, 6-4, 6-4) al termine di una maratona e venerdì sfiderà Nole Djokovic nella riedizione di un grande classico. Lo statunitense s’impone in quattro set contro il canadese Milos Raonic (6-7, 7-6, 6-4, 6-3) e in semifinale troverà Anderson, che ha eliminato Federer.
Raonic contro Isner è la classica sfida tra bombardieri, nella quale ogni minima distrazione al servizio può essere pagata a carissimo prezzo. Raonic arriva infatti all’incontro odierno con 117 ace messi a segno nel torneo; Isner risponde addirittura con 135. Facile prevedere set decisi da uno o due punti. E infatti il primo set va esattamente in questa direzione, con dodici game senza storia o quasi, tutti dominati dal giocatore al servizio fino al naturale approdo al tie-break. Qui è il canadese a spuntarla nonostante una distrazione che dal 6-2 consente a Isner di riportarsi fino al 6-5. Poi però Raonic riesce a chiudere al quarto set point. Ancor più netto, se possibile, il dominio dei servizi nel secondo set: prima del tie-break Raonic perde infatti solo un punto in battuta; Isner quattro. Fa sorridere, a quel punto, che il tie-break si apra con due mini-break, uno per parte. Il primo set point, sul 6-5, è per Raonic, in risposta. Inserì però non trema, manca a sua volta un set point e poi lo trasforma per il 9-7: un set pari. Il copione cambia nel terzo parziale, perché dopo due set privi non solo di palle-break, ma persino di game ai vantaggi, arriva il primo passaggio a vuoto. A esserne vittima è Raonic, che nel quinto game cede il servizio a 15 e lancia Isner verso la conquista del terzo set. Cosa che puntualmente avviene, anche se lo stesso Isner, nel game conclusivo, deve concedere la sua prima palla break, prima di chiudere 6-4 ai vantaggi e al secondo set point. Il canadese accusa il colpo e nel quarto è meno sicuro al servizio: già nel game di apertura si salva solo ai vantaggi, ma nel quinto va sotto 15-40 e alla seconda palla-break capitola. Isner va avanti 4-2, sfiora persino il 5-2, poi sul 5-3 piazza un nuovo break e chiude 6-3 dopo poco meno di tre ore.
Quella tra Nadal e Del Potro è forse la sfida più attesa dell’intero programma dei quarti di finale maschili. Il favorito d’obbligo è il numero uno del mondo, ma l’argentino ha le armi, soprattutto sull’erba, per provare a contrastare lo spagnolo. Nadal però ha dalla sua i numeri: per cinque volte nella sua carriera è riuscito a centrare i quarti a Wimbledon e in ognuna di queste occasioni è riuscito poi a spingersi fino alla finale. Lo spagnolo parte bene e, dopo aver sprecato due palle-break consecutive nell’ottavo game, riesce a evitare un insidioso tie-break proprio in extremis, assicurandosi il break del 7-5 nel dodicesimo gioco, trasformando il secondo set point. Anche il secondo set segue l’andamento dei servizi per quasi tutto il parziale. Stavolta, però, il primo a rompere la serie è Del Potro, che strappa il servizio a Nadal nel nono game e va a servire per il set. Ma Nadal non molla mai, così rimedia subito con il controbreak del 5-5. L’approdo al tie-break stavolta non viene evitato e qui Nadal spreca ben quattro set point, a partire dal 6-3 e poi sul 7-6, prima di arrendersi 9-7 alla prima palla-set in favore dell’argentino, perdendo così il suo primo set di tutto il torneo. Le emozioni arrivano solo in coda anche nel terzo parziale: nei primi nove giochi non solo non ci sono break, ma neanche palle-break e neppure un gioco ai vantaggi. Le difficoltà per chi serve capitano però tutte in un colpo, a Nadal, nel decimo game, con Del Potro avanti 5-4. Lo spagnolo si disunisce e perde la battuta addirittura a zero, con Del Potro che ringrazia e chiude 6-4, portandosi a un solo set dalla semifinale. Lo spagnolo però ha sette vite e lo dimostra nel quarto set, quando riprende solidità al servizio e, nel quinto game, riesce a strappare il servizio a zero a Del Potro. Tanto basta per chiudere il set sul 6-4 e allungare il match al quinto. Nel quale Nadal conferma di essere un grande lottatore: lo spagnolo fa il break nel quinto gioco, ma prima di esultare deve ancora sudare e non poco. Nadal deve infatti salvare due pericolosissime palle del contro-break nel sesto gioco, poi altre tre nell’ottavo prima di chiudere nel decimo game, sul 6-4, dopo quasi cinque ore di autentica battaglia.