Ciclismo, impresa di Alaphilippe

Imprea del francese nella 16.a tappa: Thomas chiude a quasi 9', ma resta in giallo

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La 16ª tappa del Tour de France, la Carcassonne-Bagneres de Luchon, prima frazione pirenaica, vede mille colpi di scena e il successo finale di Julian Alaphilippe, al secondo centro in questo Tour. Il francese approfitta della caduta in discesa di Yates, ai -6 km, quando era in testa. Tutto invariato tra i big, con Thomas sempre in maglia gialla. In avvio di tappa l’incredibile protesta dei contadini, che fermano la corsa per venti minuti.

La tappa inizia subito con un episodio clamoroso: subito dopo il primo Gpm di giornata, la Côte de Fanjeaux, vinto dal francese Barguil, la corsa viene bloccata dalla protesta dei contadini che ostacolano i concorrenti mettendo per strada delle balle di fieno. La risposta della gendarmeria è immediata, con lancio si lacrimogeni e spray al peperoncino, che però finiscono per creare problemi respiratori e di lacrimazione agli stessi corridori, tra cui anche la maglia gialla Thomas, il campione del mondo Sagan e l’italiano Colbrelli.
STOP E RIPARTENZA - La conseguenza è che la giuria decide di fermare tutto, per consentire ai ciclisti coinvolti di essere opportunamente medicati. Dopo circa venti minuti di sospensione, il caos lascia nuovamente spazio alla corsa, che s’infiamma subito con una serie infinita di scatti e controscatti. Si fa fatica a selezionare il gruppo dei fuggitivi di giornata, con tanti pretendenti all’azione da lontano. Alla fine la fuga buona parte intorno al chilometro 100, con 22 uomini ai quali se ne aggiungono ben presto un’altra ventina. Tra questi tanti nomi importanti, seppur ormai fuori classifica, tra cui l’ex maglia gialla Van Avermaet, Barguil, Mollema, Yates, Gilbert, Van Garderen, Gesink, la maglia a pois Alaphilippe, Navarro, Soler e gli italiani Caruso, Pozzovivo e Bennati.
LA CADUTA DI GILBERT - Il gruppo lascia ampio margine agli oltre quaranta fuggitivi e iniziano in pratica due corse parallele: una per la vittoria di tappa, l’altra per la classifica generale, con il Col de Portet-d’Aspet (5,4 km al 7,1%), il Col de Menté (6,9 km all’8,1%) e il Col du Portillon (8,3 km al 7%) a decidere su entrambe. Sul Portet-d’Aspet parte all’attacco Philippe Gilbert, che prende subito un po’ di vantaggio. L’ex campione del mondo passa per primo al Gran Premio della montagna con 1’25” sugli altri fuggitivi, ma nella discesa successiva cade rovinosamente. Gilbert riesce a ripartire, ma il suo attacco finisce qui. Così all’inizio del Col de Menté sono Damiano Caruso e Rob era Gesink a tentare l’azione, mentre al loro inseguimento restano solo una ventina di uomini e il gruppo dei big è a circa dieci minuti. Caruso e Gesink vengono ripresi da Pozzovivo, Latour, Mollema, Yates, Muehlberger e Alaphilippe, che s’impone al Gpm e rafforza la sua maglia a pois. In discesa vanno via proprio Alaphilippe e Muehlberger, che però presto vengono ripresi. In testa si forma un gruppetto ancora piuttosto numeroso, con ben diciassette uomini a sperare nel colpaccio.
IL GRAN FINALE - Sul Col du Portillon, com’era ovvio che fosse, arrivano i fuochi d’artificio: ad innescare la miccia è l’azzurro della Bahrain Merida Domenico Pozzovivo, che scatta portandosi dietro Gesink e poi Mollema. Sui tre rientrano Izaguirre, Yates, Soler e Alaphilippe. Qui parte Adam Yates, che va via di forza e al Gpm passa con venti secondi di vantaggio su Alaphilippe, primo degli inseguitori. Poco più indietro Pozzovivo e altri quattro irriducibili. Nella tappa dei colpi di scena, però, ne manca ancora uno, perché la discesa conclusiva è fatale a Yates, che scivola in curva e viene superato da Alaphilippe. Il francese ringrazia e s’invola verso la sua seconda vittoria di tappa nel Tour de France 2018 che, considerata anche la prestigiosa maglia a pois, rischia di diventare per lui il Tour della consacrazione. Alle sue spalle si piazzano, nell’ordine, Izaguirre, Yates, Mollema e Pozzovivo. Non accade nulla, invece, nella lotta tra i big del Tour, che arrivano tutti insieme a 8’52” da Alaphilippe. Tutto immutato, dunque, in classifica generale, dove Geraint Thomas guida con 1’39” su Froome e 1’50” su Dumoulin. Mercoledì altro tappone, la Bagneres de Luchon-Saint Lary Soulan, di appena 65 km ma senza respiro.

1. Julian Alaphilippe (Fra) in 5h 13' 22"
2. Gorka Izagirre Insausti (Spa) a 15"
3. Adam Yates (Gb) st.
4. Bauke Mollema (Ola) st.
5. Domenico Pozzovivo (Ita) a 18"
6. Robert Gesink (Ola) a 37"
7. Michael Valgren Andersen (Dan) a 56"
8. Gregor Muhlberger (Aut) st
9. Marc Soler (Spa) a 1'10"
10.Pierre-Roger Latour (Fra) a 1'18"

1. Geraint Thomas (Gb) in 68h12'01" (km percorsi 2.767,5)
2. Chris Froome (Gb) a 01'39"
3. Tom Dumoulin (Ola) a 01'50"
4. Primoz Roglic (Slo) a 02'38"
5. Romain Bardet (Fra) a 03'21"
6. Mikel Landa (Spa) a 03'42"
7. Steven Kruijswijk (Ola) a 03'57"
8. Nairo Quintana (Spa) a 04'23"
9. Jakob Fuglsang (Dan) a 06'14"
10. Daniel Martin (Irl) a 06'54"

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