Lewis Hamilton vince il GP d'Ungheria e allunga in testa al mondiale di F1. Il britannico della Mercedes ha dominato la gara dalla pole, tenendosi dietro la Ferrari di Vettel che nonostante una strategia diversificata non è riuscito nell'impresa e si è dovuto accontentare del 2° posto. Sul podio anche l'altra Rossa di Raikkonen, beffato Bottas (5° dietro Ricciardo) che ha pasticciato nel finale ed è stato punito con 10 secondi di penalità.
Un duello a distanza per 70 giri, quello tra Lewis e Seb, giocato tutto sulle differenze tra le gomme. Le qualifiche bagnate avevano permesso ai piloti di scegliere liberamente lea mescola con cui partire e i due rivali avevano optato per strategie diverse: ultrasoft per il britannico (fermatosi dopo 25 giri), soft per il tedesco (fermatosi dopo 39). Un ruolo decisivo nel contenere la Ferrari lo ha giocato però soprattutto Valtteri Bottas, che approfittando di un pit-stop non impeccabile di Vettel è riuscito a tenerselo alle spalle dopo la girandola delle soste, rendendogli infernale (anche per le temperature) il finale di gara.
In una domenica piuttosto noiosa i sussulti sono arrivati tutti nei cinque giri conclusivi: dopo aver infilato Bottas, la SF71H di Vettel è stata infatti
centrata in pieno dall'alettone anteriore del finlandese e solo per un miracolo Seb non ha rimediato una foratura. Con l'ala danneggiata Valtteri è stato infilato anche da Raikkonen e si è ritrovato in
lotta con Ricciardo, colpendo poco dopo anche la sua Red Bull e finendo così
sotto la lente dei commissari: 10 secondi di penalità la sanzione, che non hanno influito sulla posizione d'arrivo visto che Gasly era a + 23''3.
Alla fine comunque
il muretto Mercedes ha avuto la meglio, regalandosi una splendida vittoria e, soprattutto, regalando a Hamilton il
+ 24
su Vettel nel mondiale. Un allungo importante, arrivato giusto prima della pausa estiva. La Ferrari ci ha provato, ma ha dovuto arrendersi alle circostanze della gara:
decisiva, in sostanza, la qualifica bagnata di sabato pomeriggio.
Weekend invece da dimenticare per le Red Bull. Dopo il ritiro di Ricciardo a Hockenheim la RB14 (o meglio, la power unit Renault) ha confermato grossi problemi di affidabilità e questa volta è stato
Max Verstappen a pagarne le conseguenze, con un
ritiro dopo appena 6 giri.
Daniel, dopo la brutta qualifica, è riuscito invece a limitare i danni con una
bella rimonta dal 12° al 4° posto. Domenica nera anche per
Charles Leclerc, rimasto coinvolto in una serie di contatti al via e out dopo appena un giro e mezzo.
In top 10 anche un eccezionale
Gasly con la Toro Rosso, che ha messo la monoposto del team di Faenza davanti alla Haas di
Magnussen, alla McLaren di
Alonso, alla Renault di
Sainz e all'altra Haas di
Grosjean, che ha chiuso la top 10.