Arriva la prima medaglia d’oro per l’Italia ai Campionati Europei di ciclismo su pista in corso a Glasgow, in Scozia. A conquistarla è il quartetto dell’inseguimento maschile, composto da Filippo Ganna, Elia Viviani, Francesco Lamon e Michele Scartezzini (che in finale ha preso il posto di Liam Bertazzo), che nella sfida per l’oro hanno battuto nettamente la Svizzera chiudendo in 3’55”401. In semifinale gli azzurri avevano eliminato la Gran Bretagna. Medaglia d'argento per l'inseguimento femminile di Paternoster, Cavalli, Balsamo e Valsecchi, che si arrendono a una straripante Gran Bretagna.
Non finisce di stupire l’Italia dell’inseguimento su pista. I giovani azzurri guidati dal ct Villa hanno compiuto l’ennesima impresa di questi ultimi anni, andando a vincere la medaglia d’oro agli Europei in corso in questi giorni a Glasgow, in Scozia. Dopo il miglior tempo fatto registrare ieri nelle batterie, il quartetto composto da Filippo Ganna, Elia Viviani, Francesco Lamon e Michele Scartezzini (che in finale ha preso il posto di Liam Bertazzo) ha messo a segno una doppia straordinaria impresa anche oggi: prima, in semifinale, contro i grandi favoriti della vigilia, i campioni olimpici e mondiali della Gran Bretagna, contro i quali Ganna e compagni hanno saputo tener botta nella prima parte della gara per poi emergere nell’ultimo decisivo chilometro. L’ultimo capolavoro è arrivato nella finale per la medaglia d’oro, contro la Svizzera. Qui il copione è stato diverso, con l’Italia a dominare dal primo all’ultimo metro, con un vantaggio che è salito progressivamente fino ad arrivare quasi al ricongiungimento con gli elvetici. Alla fine l’Italia ha fatto segnare il tempo di 3’55”401, che è valso loro la medaglia più pregiata.
Ci ha provato fino alla fine il quartetto italiano, ma la Gran Bretagna si è dimostrata troppo forte anche per le giovani star azzurre, almeno per ora. La squadra composta da Letizia Paternoster, Silvia Valsecchi, Elisa Balsamo e Marta Cavalli ha infatti retto quasi sullo stesso ritmo delle campionesse britanniche per almeno tre dei quattro chilometri della finale. Nel tratto finale, però, le azzurre hanno pagato la fatica di una due giorni intensa e si sono scomposte, permettendo alle favorite della vigilia di conquistare una meritata medaglia d’oro. L’argento dell’Italia però brilla ugualmente. Sia perché nel quartetto c’erano due ’98 (Balsamo e Cavalli) e una ’99 (Paternoster), sia perché tra batterie e semifinale l’Italia ha dimostrato di essere competitiva ai massimi livelli.