Cambiare tutto per non cambiare niente. La prima giornata della nuova Serie A è già in archivio, non sono mancate le sorprese - come il ko dell'Inter col Sassuolo - ma a conti fatti dal recente passato poco è mutato. Dei nuovi acquisti solamente Inglese, con la maglia del Parma, è andato in gol e dai volti più attesi dopo il calciomercato sono arrivate prestazioni in chiaroscuro. Ronaldo ha sorpreso per non aver trovato il gol all'esordio, Bonucci si è dimostrato spaesato come Lautaro Martinez in nerazzurro. A Roma se Kluivert è stato subito decisivo, Pastore ha deluso. Insomma, rodaggio un po' per tutti ma senza riflettori.
Certo la prima partita lascia sempre un po' il tempo che trova nelle valutazioni, siamo ancora ad agosto e le condizioni atletiche delle squadre non sono ancora al massimo dello splendore. Ma il primo ostacolo ufficiale porta in dote comunque punti preziosi e l'entusiasmo di chi ben comincia, soprattutto in campo, non è paragonabile allo stato d'animo di chi stecca dopo un'estate di attesa.
Tra i nuovi volti promossi al primo esame del campionato c'è Cristiano Ronaldo, sicuramente l'acquisto juventino più tirato a lucido nell'esordio vittorioso al 93' in casa del Chievo. Non ha segnato e non ha fatto segnare, e questa è una notizia, ma la sua prestazione da 6,5 si è colorata di diverse conclusioni che non hanno trovato il bersaglio per dettagli più o meno sfortunati e giocate che hanno comunque fatto divertire il pubblico unendo spettacolo ed efficacia. Male, restando alla Juventus, Joao Cancelo che dopo un inizio promettente ha mostrato limiti di attenzione in difesa in occasione del rigore causato, come Bonucci nella (non) marcatura su Stepinski. L'ex capitano del Milan si è riscattato parzialmente causando il momentaneo 2-2.
Dopo un'estate importante in termini di risultati al Mapei Stadium tutti si aspettavano un'Inter diversa e, tra un acciacco e l'altro, i riflettori erano tutti per Lautaro Martinez. Un esordio da bocciare con tutte le giustificazioni del caso, in ombra e confusionario. Il tempo è dalla sua parte ma dalla trasferta emiliana solo Asamoah - un po' a sorpresa - è uscito a testa alta dal campo con la nuova maglia. Malino anche De Vrij mentre a proposito di Sassuolo-Inter e nuovi volti, a lasciare il segno in positivo per i neroverdi sono stati Boateng e Di Francesco, già ben collaudati nel gioco voluto da De Zerbi.
Infine le romane, considerando che il Napoli ha giocato praticamente con gli undici della scorsa stagione eccezion fatta per Karnezis. La vittoria all'esordio della Roma in casa del Torino non basta per promuovere il ritorno in Italia di Pastore che "spaesato, vaga un po' a sinistra e a destra, senza trovare la posizione. Lontano dal fulcro del gioco, El Flaco va al trotto e non illumina". Decisamente meglio Kluivert, decisivo con l'assist per Dzeko, dopo aver esordito esattamente 20 anni e 4 mesi dopo l'ultima partita giocata dal padre Patrick in Serie A. Rimandato Olsen, capace di riscattarsi con parate importanti dopo qualche intervento impreciso.
Per la Lazio bene Badelj, regista sempre lucido in mezzo al campo, e Acerbi che nel finale ha sfiorato il gol del pareggio contro il Napoli dopo aver mandato in porta Immobile in occasione del vantaggio. Promosso Inglese col Parma, l'unico ad andare in gol con la nuova maglia e anche Meité che, nonostante il ko del Torino, ha dato grandi segnali di solidità in mezzo al campo.