Bologna-Inter 0-3:ci pensa il Ninja

Il bellissimo gol dell'ex romanista, a metà ripresa, trascina l'Inter fuori dagli impacci. Nel finale segnano Candreva e Perisic

Bologna-Inter 0-3. Un tempo per soffrire, il primo. Un altro per gioire. Radja Nainggolan al 21' st s'inventa uno splendido gol che trascina l'Inter fuori dal cattivi pensieri di questo avvio di campionato. Il gol di Radja libera la squadra da ogni impaccio: così Candreva (37') e Perisic (39') confezionano il 3-0 col quale l'Inter liquida il Bologna. Un Bologna che ha badato solo a difendersi, pur sfiorando due volte il gol.

Icardi in tribuna (infortunio), Lautaro in panchina (non al meglio), Keita centrattacco atipico, e atipico assai. L'Inter che non ti aspetti e non sospetti, frutto di malanni e scelte, ha il suo daffare per farsi capire. Nonché ammirare. Il primo tempo al Dall'Ara scivola via col sentimento che gli undici di Spalletti inducono ad avere, leggendo la formazione: ovvero l'incapacità di offendere, tenendo stretto il pallone e senza mai dar pensieri a Skorupski e alle retrovie di un Bologna che bada a difendersi. Poco altro.
La ricerca del successo e del gol in quest'Inter che ha scoperto -inattesa- un'estate turbolenta non si scosta dagli impacci dell'esordio col Sassuolo o del secondo tempo col Torino. Gagliardini con Brozovic non fa meglio di Vecino e la grande attesa per Nainggolan si scontra col dato di fatto che Radja è alla sua prima partita dopo un mese di malanni e lavoro per ricominciare. La difesa a quattro fa parte dei giochi tattici di Spalletti e quel Keita centrattacco per quasi tutto il primo tempo (poi in mezzo talvolta ci va Perisic) pare quasi un non senso, ma così è.
L'occasione per fare gol nel primo tempo? Un tiro alto di Gagliardini al 6', un altro di Politano e una mezza girata di Keita (sbagliata), infine un tentativo di assist sempre di Keita per Gagliardini. Parate di Skorupski: una, e nemmeno difficile. Come una soltanto è la parata di Handanovic, ma questa è una prodezza su un colpo di testa di Helander che gli interisti di scordano di marcare a tre metri dalla linea di porta, a inizio partita. Bilancio di una realtà alquanto magra per chi crede in quest'Inter e nella sua vocazione di essere una grande squadra. Della squadra di Pippo Inzaghi che cosa dire? Si adegua alle linee di una partita che pensa, soprattutto, a non perdere.
Ripresa. Copione intatto dopo il riposo con un senso offensivo che per l'Inter diventa un'ossessione e per il Bologna la stretta necessità di difesa diventa un'opzione senza nemmeno l'alternativa del contropiede. Le incursioni nerazzurre sono il frutto del lavoro, a sinistra, di Perisic con l'appoggio di Asamoah; meno energie da Politano e D'Ambrosio, sulla destra. Con una mezza novità tattica che è Nainggolan più spostato in avanti, quasi a ridosso se non oltre Keita. Doppio (finto) centravanti per scovare pertugi nella difesa avversaria.
E il lungo, paziente (anche se spesso stucchevole) lavoro interista trova lo sbocco felice dall'uomo più atteso della sua estate: Nainggolan. Che al 21' nel cuore dell'area riceva palla da Politano e fa una delle sue giocate, quelle "vampate" come dice Spalletti: controllo di sinistro in corsa e tiro al volo di destro, fulminante ingegno che non lascia scampo a Skorupski. Vantaggio interista.
Il rischio di mandare tutto all'aria (vero interisti?) sette minuti dopo con la girata di testa di Santander troppo solo e troppo libero, Handanovic immobile e pallone fuori un niente. Troppa grazia. Il tiro alto di Keita un minuto dopo, che sarebbe la garanzia del 2-0, offre quel senso di emozioni che l'Inter -da sempre, nel bene e nel male- sa offrire.
Fino all'epilogo che  formalmete si compie al 37' quando Candreva, appena scelto da Spalletti per Keita, centra la porta deviando, in corsa, l'assist da sinistra di Perisic per il gol del 2-0. E il croato due minuti dopo concede a se stesso e alla platea la terza rete del tardo pomeriggio regolando la pratica-Bologna con un 3-0 che vale quel senso di sollievo che l'Inter andava cercando. Qualcosa si è messo in moto, che ciò sia accaduto nel giorno senza Icardi è un caso e anche no. Segno che si può fare anche senza il principe del gol. Buon segno.

Danilo 5 - La diga difensiva del Bologna regge fino alla metà delle ripresa: poi (inevitabile?) il naufragio.
Dzemaili 6 - La qualità del suo calcio difensivo/offensivo la si intravvede. Un paio di conclusioni verso Handanovic, mezzi brividi.
Santander 6 - Subito il gol di Nainggolan, ci prova girando di testa un pallone che sfiora di un niente la zona-gol.
Handanovic 7 - Decisivo a inizio partita su Helander, e anche a inizio ripresa su un pallone avvelenato.
Asamoah 6,5 - Tanto lavoro, paziente e preciso, sulla fascia sinistra che diventa alla lunga la fascia dominante degli interisti.
Nainggolan 7 - La prodezza che risolve i problemi di Casa-Spalletti è il premio che ci si aspettava fin dal primo giorno della nuova Inter. E' un campione, si sapeva.
Perisic 7 - Un tempo di lavoro oscuro, poi il suo martellante gioco di sponda e di affondo trova i giusti equilibri. La gioia del terzo gol, in aggiunta.
Candreva 6,5 - Quest'anno gli tocca la panchina, inusuale. Ma gli tocca, dalla panchina, anche il gol che era sparito dalla sua recente vocazione. Visto?

BOLOGNA-INTER 0-3
Bologna (3-5-2): Skorupski 6; De Maio 6 (27' st Orsolini 5,5), Danilo 5, Helander 6; Mattiello 5, Poli 5,5 (30' st Okwonkwo 5), Pulga 6, Dzemaili 6, Dijks 5; Santander 6, Falcinelli 6 (34' st Destro sv). A disp.: Santurro, Pirana, Gonzalez, Calabresi, Mbaye, Nagy, Svanberg, Valencia, Krejci. All. F. Inzaghi 5
Inter (4-2-3-1): Handanovic 7; D'Ambrosio 6, De Vrij 6, Skriniar 6,5, Asamoah 6,5; Gagliardini 6,5, Brozovic 6,5; Politano 6, Nainggolan 7 (32' st Vecino 6), Perisic 7; Keita 6 (34' st Candreva 6,5). A disp.: Padelli, Berni, Miranda, Ranocchia, Dalbert, Vrsaljko, Borja Valero, Joao Mario, Martinez. All. Spalletti 6,5
Arbitro: Di Bello
Marcatori: 21' st Nainggolan (I), 37' st Candreva (I), 39' se Perisic (I)
Ammoniti: Dzemaili (B), Gagliardini (I)
Espulsi: --