Per correre ci vuole ritmo! Dalle sensazioni alla consapevolezza

All'inizio potrà sembrare complicato, ma con un po' di pratica anche i calcoli diventeranno una divertente routine

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Saper riconoscere il ritmo di corsa è importante. E' una nozione che il podista, soprattutto se è “alle prime armi”, deve imparare.
Correre a sensazione è utile nei periodi di ripresa da un infortunio oppure quando si corre per stare in compagnia nel gruppo di amici o quando si deve effettuare un recupero completo dopo uno sforzo intenso, ma riconoscere il ritmo di corsa è importante, perché, ad esempio, un errore di pochi secondi al chilometro, proiettato su una distanza di 10 km, può costare caro in termini di costo energetico e risultato: si rischia di allenarsi su ritmi non veritieri, troppo veloci o troppo lenti.
L’atleta che non conosce il proprio ritmo rischia di interpretare male l’allenamento, con pericolo di scarsa tenuta. Avere il senso del ritmo aiuta, perché permette di migliorare e di affrontare gare e allenamenti nel modo giusto. È quello che in gergo chiamiamo “imparare a sentirsi”.

Chi corre, quindi, deve acquisire una mentalità matematica: semplici nozioni di calcolo che consentono di interpretare al volo i numeri legati alla corsa.
Per calcolare il proprio ritmo di corsa, con il supporto del tempo, scandito da un cronometro, serviranno dei riferimenti segnati, a terra o su pali segnaletici. L’ideale sarebbe che ci fosse un segnale ogni 100 metri, almeno per un paio di chilometri, se il percorso è circolare.

Come calcolare dunque il ritmo di corsa?

Cominciamo dall’ABC: chi corre deve imparare che l’unità di misura del passo è in minuti al chilometro (ad esempio: 4’30”/km). Non ci aiuta a capire il valore della nostra corsa affermare: «Oggi ho corso 6 km a 9 km/h”», come pure si sente spesso dire. La frase corretta è, ad esempio: «Oggi ho corso 10 km ad un passo medio di 4 minuti e 50 secondi al km». Quindi, ad esempio, “andare a 10 km/h” significa correre a un ritmo medio di 6′ al km. Come è possibile questo calcolo? 60 minuti diviso 10 km fornisce il risultato di 6′.

La tecnologia è un valido supporto per chi corre: oggi la strumentazione per lo sportivo è molto evoluta. Per il runner esistono strumenti che aiutano a conoscere il ritmo: orologi GPS di facile impiego, con immediata lettura dei dati e con un buon segnale.

L’orologio GPS per la corsa ha il vantaggio di essere molto pratico e di permettere la lettura istantanea del passo di corsa, praticamente dappertutto. È possibile anche archiviare i dati nell’orologio e trasferirli su PC. Si possono osservare i ritmi di ogni chilometro, confrontare gli allenamenti, valutare l’altimetria e altre funzioni.

Per imparare a riconoscere il ritmo di corsa, infine, il runner ha a disposizione un luogo davvero ideale: la pista di atletica.
Prima di buttarvi in una fitta sequenza di lavori di qualità, fate qualche allenamento per prendere confidenza con il fondo e con i segnali a bordo pista. Se non mirate a diventare esperti di gare in pista o non volete fare sempre allenamenti su quella superficie, potete anche non correre con le scarpe chiodate.
Buon allenamento!

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