Dal campo al palco, inseguendo una passione. Una nuova vita per Pablo Daniel Osvaldo che, appese le scarpe al chiodo nel 2016, si è dato alla musica con la sua band rock "Barrio Viejo". L'ex calciatore, però, non dimentica il passato: "Non ero fatto per le regole, ma sono orgoglioso della mia carriera. Giocando a calcio hai un prezzo: se sei bravo e fai gol sei un Dio e vali 50 milioni, se non lo fai invece sei una merda".
Protagonista al microfono insieme ai colleghi musicisti in giro per Barcellona, l'ex attaccante si gode la vita da cantante. In un'intervista, rilasciata agli inglesi del The Sun, l'italo-argentino ha raccontato le motivazioni che lo hanno portato a dare l'addio al calcio giocato a soli 30 anni: "Stavo impazzendo, ho deciso di lasciare ed intraprendere questa nuova carriera. L'unica cosa che gli altri dicono di me è 'Daniel Osvaldo, l'ex giocatore', non gli importa nulla se sono un bravo ragazzo e ho dei sentimenti. Sono orgoglioso della mia carriera da calciatore, ma dovevo fare una vita che per me non era reale. Bravo o scarso hai un prezzo. Sono una persona sensibile, troppo regole e non sono bravo a seguirle. Mi piace essere libero".
In Italia con le maglie, tra le tante, di Roma, Juventus e Inter, il classe '86 è entusiasta della nuova vita da musicista. Una nuova avventura che lo ha rigenerato dopo gli ultimi anni movimentati: "Da quando ho lasciato il calcio mi sento più leggero, libero e rilassato, ma soprattutto felice. Ero stanco, ho deciso di lasciare quel lavoro nonostante avessi 30 anni. Tutti gli amanti del calcio dicono che i 30 sono l'apice della tua carriera, ecco perché non capiscono perché abbia preso questa decisione. Tutti mi hanno detto 'Sei matto, smetti di giocare a calcio per fare musica?'. E' la mia passione, suonare. Se poi piace alle persone è meglio, se no fa niente".