Arsenal, Bellerin si sfoga: "I tifosi mi chiamano 'lesbica' per come porto i capelli"

Il terzino spagnolo ha raccontato al 'Times' del difficile rapporto coi supporter dei Gunners: "Se sei diverso, diventi un bersaglio"

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Tifosi contro un giocatore della loro squadra, non per via delle sue prestazioni in campo, ma per il fatto di essere anticonformista rispetto ai suoi colleghi. La denuncia della situazione a dir poco paradossale che ha vissuto arriva direttamente da Hector Bellerin, terzino spagnolo dell'Arsenal, che ha confessato di essere diventato il 'bersaglio' dei supporter dei Gunners per il suo stile e addirittura il suo modo di portare i capelli: "Mi dicono ‘lesbica’ perchè porto i capelli lunghi - ha raccontato il giocatore in una lunga intervista al 'Times' - e poi continuano con tanti altri insulti omofobi".

"La maggior parte degli insulti mi arrivano online, ma alcuni si sentono anche allo stadio - ha spiegato Bellerin - E quando gioco male, la situazione diventa insostenibile". Tanto insostenibile che circa un anno e mezzo fa il laterale spagnolo si è visto costretto a chiudere per un periodo i propri account social: "Quello è stato il periodo peggiore, ho dovuto chiudere temporaneamente i miei profili per tutti gli insulti che ricevevo, poi ho deciso di tornare sui social. Molte persone mi dicono cose positive, ma è normale concentrarsi sugli insulti". "Ogni giorno cerco di imparare a combattere questa situazione nel miglior modo possibile - ha continuato lo spagnolo - Ma il problema è che la gente ha un'idea definita di come un giocatore di calcio dovrebbe sembrare, di come dovrebbe comportarsi e anche di cosa dovrebbe dire. Se ti comporti in un modo diverso, diventi un bersaglio. E questo è molto pericoloso. Nella vita dovresti sentirti libero di esprimerti liberamente. Le persone sono più felici se ci riescono".
Non solo il diffiicile rapporto coi tifosi, Bellerin ha parlato anche delle differenze di filosofia tra il neo-allenatore Emery e Arsene Wenger, che ha detto addio dopo oltre vent'anni sulla panchina dei Gunners: "Ciò che è cambiato maggiormente è che Wenger voleva che noi giocassimo sempre allo stesso modo senza badare agli avversari. L'idea era che giocando a modo nostro avremmo potuto battere chiunque. Con Emery invece ci concentriamo per studiare una strategia appositamente per i nostri avversari, chiunque essi siano. È molto attento al dettaglio e molto professionale. Per questo penso che i prossimi mesi saranno intensi per tutti noi, perché raggiungeremo un livello più alto. Con Emery sembra di stare in una nuova squadra". 

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