Quello che sembrava uno zaino di rimpianti si sta trasformando in un baule, con la sensazione che il baule in questione da solo – a fine stagione – non possa bastare. Per la Ducati lo scenario è infatti sempre più prossimo al paradosso, nel senso che perderà il Mondiale con la moto tecnicamente più completa e più forte. Quindi il problema non riguarda chi progetta e gestisce la Desmosedici in pista.
E’ il fattore umano quello che inciderà sulla sconfitta finale, nonostante domeniche di festa come quella di Misano. Il film della stagione testimonia momenti critici maneggiati ai box senza entrare nella testa dei piloti, contenitore assai complesso che merita parecchia attenzione. Attenzione che è mancata con Lorenzo, fino a quando ha dimostrato di essere un campione, quindi qualcosa in più di un buon pilota com’era stato descritto a Borgo Panigale . Attenzione che in quel momento ha perso Dovizioso, proprio quando Lorenzo ha iniziato a dare del “tu” alla Ducati. Infatti l’esplosione di Jorge è coincisa con il momento critico di Andrea. Della serie ritrovi un talento per perderne un altro. Nel frattempo Marquez prendeva il volo indisturbato. Insomma la testa del pilota è complicata, spesso occorre coccolarli, far sentire loro importanti, essere psicologi prima che team manager o ingegneri.