La 15esima tappa della Vuelta, Ribera de Arriba-Lagos de Covadonga, viene vinta dal francese Thibaut Pinot (Groupama-Fdj) che stacca tutti e s’impone con 28" su Lopez e 30" sulla maglia rossa Yates. Il britannico rafforza così il primato in una classifica che resta cortissima: secondo Valverde a 26”, quindi Quintana a 33” e Lopez a 43”. Lunedì giornata di riposo, martedì 16esima tappa, la crono Santillana del Mar-Torrelavega (32 km).
I 4mila metri di dislivello non spaventano il gruppo, che vede sin dalle battute iniziali diversi tentativi di fuga. Tentativi che però stentano a decollare, tanto che solo dopo circa 40 km avviene lo strappo decisivo. A caratterizzarlo sono dodici uomini: Ivan Garcia Cortina (Bahrain-Merida), Imanol Erviti (Movistar), Ben King (Dimension Data), Pierre Rolland (Education First-Drapac), George Bennett, Danny Van Poppel (LottoNL-Jumbo), Tao Geoghegan Hart (Team Sky), Bauke Mollema, Fabio Felline (Trek-Segafredo), Valerio Conti (UAE Team Emirates) e Nick Schultz (Caja Rural-Seguros RGA).
Il migliore di questi, in classifica generale, è George Bennett, staccato di oltre 10 minuti dalla maglia rossa Yates, così il gruppo dà il via libera alla fuga, che arriva ad un massimo di circa 5’30” di margine, quando al termine della tappa mancano ancora 85 km, i più duri. E’ in quel momento che, nel gruppo dei migliori, entra in azione l’Astana di Miguel Angel Lopez e il vantaggio dei dodici inizia a calare: a 80 km dal traguardo, durante la prima ascesa al Mirador del Fito, il vantaggio è già sceso a 4’. Al Gpm, che vede Mollema conquistare i 10 punti davanti a King, il gruppo transita a 3’30”. Poi il gap si stabilizza, tanto che al secondo passaggio sul Mirador del Fito, a circa 40 km dalla meta, con King che stavolta va a prendersi il primo posto al Gpm, il gruppo transita a tre minuti. La situazione cambia poco dopo, su una salitella che non vale neanche come Gpm, ma che vede l’attacco secco di Mollema e Garcia Cortina, raggiunti però poco dopo da altri otto tra i fuggitivi della prima ora: Bennett, King, Geoghegan-Hart, Felline, Conti, Rolland, Schultz ed Erviti. Intanto, nel gruppo dei migliori, brutta caduta per Kwiatkowski e Geniez, con il polacco che resta a terra dolorante. Il vantaggio dei dieci in testa alla corsa però continua a scendere: 2’30” a 20 km dal traguardo.
Prima che inizi la salita finale, tra i battistrada attacca lo spagnolo Cortina, che all’imbocco della salita che porta al traguardo di Lagos de Covadonga ha circa un minuto di margine sugli altri contrattaccanti e poco più di due minuti sul gruppo dei big, che però inizia l’ascesa con un ritmo forsennato, trainata dall’Astana di Lopez: i fuggitivi vengono ripresi uno a uno, mentre dal gruppo dei big si staccano in tanti, compresi gli italiani Nibali e Aru. Poi iniziano gli scatti dei migliori: il primo a provarci è proprio Lopez, ripreso poco dopo. Poi ci prova Quintana, senza convinzione. Quindi Pinot, che fa il vuoto: il francese prende subito un po’ di secondi su un sestetto composto da Yates, Valverde, Quintana, Lopez, Kruijswijk e Mas. Gruppetto che si assottiglia a quattro unità, dopo il cedimento di Valverde e Kruijswijk, che però approfittano di un rallentamento davanti e rientrano. Poi parte Lopez da solo e si mette alla caccia di Pinot, che però resiste e vince a braccia alzate. Alle sue spalle Miguel Angel Lopez (a 28”) e la maglia rossa Yates (a 30”). Poi Valverde e Kruijswijk a 32”, Mas e Quintana a 34”. Piccole, di conseguenza, le modifiche nella classifica generale, con Valverde secondo a 26” da Yates, Quintana terzo a 33” e Lopez quarto a 43”. Tutti gli altri ben oltre il minuto. Lunedì la Vuelta osserva l’ultimo giorno di risposo, poi martedì altra tappa cruciale, con la crono Santillana del Mar-Torrelavega (32 km) che, visti gli attuali distacchi, può davvero riscrivere la classifica generale.