Dopo le sentenze degli altri, ecco la sua verità. Romano Fenati la racconta, per la prima volta davanti a una telecamera, parlando a Sportmediaset a due giorni dal fattaccio di Misano. “Il mio gesto contro Manzi? Ho fatto una cavolata, fondamentalmente. Ho fatto quel gesto come per dire ‘levati’. Era più un buffetto per farlo calmare, per toglierlo, non è come stato detto. Ma non rifarei quello che ho fatto", ha detto a Ronny Mengo.
"Il discorso della provocazione arriva fino a un certo punto e non può essere giustificato se questo gesto fosse stato fatto per fare del male. In realtà non farei del male neanche a una mosca, era solo per dirgli ‘basta’", ha aggiunto. Adesso c'è il rischio di finire nei guai anche fuori dalla pista: " Un esposto in Procura parlerebbe di tentato omicidio? Sono termini che mi fanno sicuramente paura ma mi sono sembrati molto eccessivi".
Intanto è arrivato il licenziamento da parte del suo attuale team e di quello che lo aveva ingaggiato pe ril 2019: "Non lo so se sia giusto o sbagliato ma è così. Non ci si può fare niente. Quello che so è che ho fatto una cavolata, ma sono stato giudicato troppo pesantemente. Che futuro lo attende allora? "Mi tocca tornare a scuola. Finirò gli studi, mi manca solo l’ultimo anno. Un ritorno in pista? A sangue freddo dico no. Tra cinque anni come mi vedo? Non lo so”.