La 17ª tappa della Vuelta, la Getxo-Balcón de Bizkaia (157 km) va al canadese Michael Woods (EF-Drapac), che stacca i suoi compagni di fuga (tra cui un Nibali in ripresa) e s’impone con 5” su Teuns e 10” su De la Cruz. Tra i big Valverde recupera 8” e si porta a 25” dalla maglia rossa Yates; terzo diventa Mas, a 1’22”, mentre Quintana perde un minuto e ora è sesto a 2’11”. Domani la 18ª frazione, la Enea de los Caballeros-Lleida.
Tappa per attaccanti doveva essere e tappa per attaccanti è stata, con la salita finale dell’Alto del Balcón de Bizkaia a solleticare però nomi importanti, sia pur ormai fuori classifica. E infatti sin dai primissimi chilometri sono stati atleti di primo piano a cercare la via della fuga. Riuscita dopo pochi chilometri di gara a un drappello subito numeroso, comprendente l’uomo di punta del ciclismo italiano, Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), voglioso di misurare i progressi fatti in queste due settimane, oltre ad Alexandre Geniez (AG2R-La Mondiale), Omar Fraile (Astana), Alessandro De Marchi, Dylan Teuns (BMC Racing Team), Rafal Majka, Lukas Pöstlberger (Bora-hansgrohe), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Andrey Amador (Movistar Team), Amanuel Ghebreigzabhier (Dimension Data), Simon Clarke, Michael Woods (Education First-Drapac), Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin), David De La Cruz, Jonathan Castroviejo (Team Sky), Jai Hindley (Team Sunweb), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Cristian Rodríguez (Caja Rural-Seguros RGA), Jesus Herrada, Stéphane Rossetto (Cofidis) e Hector Saez. Poco più tardi sugli uomini di testa sopraggiungono anche Merhawi Kudus (Dimension Data), Pieter Serry (Quick-Step Floors), Franco Pellizotti (Bahrain-Merida), Valerio Conti (UAE Team Emirates) e Jose Mendes (Burgos-BH), formando un groppone di ben 26 unità, che accumula fino a oltre otto minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori. Poi il lavoro della Mitchelton-Scott (la squadra della maglia rossa Yates) fa calare leggermente il margine dei 26. Quando in testa al gruppo arriva anche la Euskadi-Murias il gap diminuisce ulteriormente: sull’Alto de Bizkaia i 26 hanno ancora 5’40” di margine; a 27 km dal traguardo il gap scende sotto i cinque minuti. La rimonta del gruppo però non prosegue, con il margine che resta per un bel po’ superiore ai 4’30”. A poco più di 10 km dal traguardo iniziano gli scatti tra i 26 di testa: tra i primi a provarci anche Nibali, che viene ripreso ma dimostra di avere una buona gamba. Brutte notizie, invece, dal gruppo: nell’ultima discesa di giornata, Fabio Aru cade procurandosi diverse esortazioni. Il sardo riprende, anche se staccato. All’imbocco della durissima salita conclusiva (7,3 km con una pendenza media che sfiora il 10% e un tratto centrale micidiale con punte al 23%) gli attaccanti hanno ancora circa quattro minuti di margine sul gruppo dei migliori. Sull’ascesa finale, con De Marchi che fa il ritmo in favore del compagno di squadra Teuns, il gruppo di testa si screma rapidamente, con Teuns e Woods che provano il forcing, seguiti da Majka e De la Cruz. Intanto anche nel gruppo dei migliori le emozioni non mancano: attacca valverde, Yates sembra vacillare ma rientra. Si staccano invece Uran, Pinot e, dopo un po’, anche Quintana. Tra i quattro di testa l’attacco decisivo lo piazza il canadese Woods, che nell’ultimo chilometro stacca gli altri tre e giunge al traguardo con 5” di margine su Teuns, 10” su De la Cruz e 13” su Maja. Sesto arriva De Marchi, primo tra gli italiani, a 44”, mentre Nibali chiude decimo a 1’48”. Tra i big sono gli spagnoli Valverde e Mas a fare il colpo di giornata, con 8” recuperati sulla maglia rossa Yates, che però salva il simbolo del primato (con 25” su Valverde e 1’22” su Mas). Tra gli altri big, Lopez perde 10” da Valverde e Mas, mentre il conto più salato lo pagano Kruijswijk e Quintana, entrambi a 1’04” dai due spagnoli. Ora nella generale Lopez è a 1’36” da Yates, Kruijswijk a 1’48” e Quintana addirittura a 2’11”, sesto. Giovedì il gruppo torna a correre in pianura, con la 18ª frazione, la Enea de los Caballeros-Lleida, che chiama nuovamente all’appello i velocisti, Viviani in testa.