Premier, è guerra ai procuratori

Nell'ultimo anno gli agenti dei giocatori impegnati in Inghilterra hanno guadagnato in tutto 250 milioni di euro

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Forse un modo per limitare il potere dei procuratori c'è. E la Premier League lo sta studiando. La proposta che è stata messa sul tavolo prevede, infatti, che siano i calciatori a pagare le commissioni per i propri agenti, scalandoli direttamente dal proprio stipendio, anziché le società. La preoccupazione della massima lega inglese nasce dal fatto che nell'ultimo anno le spese per i trasferimenti hanno toccato i 250 milioni di euro.

Il modo per attuare questa mini-rivoluzione, spiega Sky Sports, è appunto quello di spostare l'onere della spesa sui calciatori anziché sui club che li ingaggiano. L'effetto immediato sarebbe quello di porre un freno ai continui trasferimenti all'interno dello stesso Paese, dato che quello inglese è il mercato più "autarchico", diminuendo il guadagno per i procuratori. Che comunque potrebbero negoziare uno stipendio annuale "gonfiato" per i propri assistiti.

Ma casi che hanno fatto scandalo come i 49 milioni di euro guadagnati da Mino Raiola nell'affare Pogba nel 2016 per il passaggio del centrocampista dalla Juventus al Manchester United non ci saranno più... o così sperano in Premier.

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