"Sono sicuramente amareggiato, eravamo in controllo, chiedo sempre alla squadra di chiudere i match. Siamo stati poco cattivi e concreti, siamo un po' in difficoltà perché prendiamo gol con troppa facilità, anche concedendo poco o nulla come nel secondo tempo". A dir poco deluso Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, dopo il pareggio casalingo con il Chievo: "La squadra si era disimpegnata bene, con i due mediani avevamo tolto loro le linee di passaggio. Era una partita in controllo e non siamo stati bravi nella gestione, in questi casi il difetto più grande è non andare a chiuderla", ha aggiunto.
Ora per i capitolini c'è la sfida con il Real Madrid (mercledì sera) in Champions League: "Non dobbiamo perdere la mentalità, è ovvio, anche se questi risultati possono ledere qualcosa nella forza dei ragazzi. Dal mio punto di vista dobbiamo migliorare nelle due fasi - ha spiegato - specie in difesa. La squadra crea tanto, sviluppa manovre di qualità, ma per non soffrire devi fare 4-5 gol. Oggi non è accaduto e abbiamo tenuto in vita il Chievo. A Madrid non deve accadere, la fase difensiva è la base, questa partita ci dev'essere d'insegnamento".
Tornando all'analisi della sfida contro i veronesi il tecnico ha detto:" Sono quelle partite che a me non piacciono. Siamo stati poco cattivi. Con il 4-2-3-1 abbiamo tolto le linee di passaggio ai nostri avversari, ma non siamo stati bravi a chiuderla. Indizi prima del gol di Birsa? Il Chievo nel primo tempo ha giocato bene, noi siamo migliorati in fase di non possesso. Ripeto: ci è mancato il gol della sicurezza e lo abbiamo incassato noi”.
"Cristante trequartista? Volevo cercare di far abbassare meno la squadra - ha detto Di Francesco - e di dare maggiori occasioni sugli esterni. Questo ha dato i suoi frutti, ma solo in parte, perché alla fine abbiamo preso gol ugualmente. Kolarov? Ha fatto una partita di livello tecnico ottimo, sul gol poteva rinviare diversamente, ma è in crescita. Abbiamo bisogno che torni al top e torni un leader. Sono fiducioso che la squadra torni ad interpretare al meglio quello che io chiedo".
Infine un commento sui fischi dell'Olimpico: "La squadra aveva bisogno di questa vittoria. I ragazzi hanno bisogno di essere rinforzati, magari di un applauso dopo un errore. Peccato perché come dedizione e lavoro meritano, dovrò lavorare per cercare di dare quelle certezze che a volte nella gara vengono meno. Ci manca la continuità nella partita e quella serve se si vuole crescere".