L'inferno del tunnel del Marakana: oltre 100 passi, tra storia e tensione

Graffiti e soldati accompagnavano i giocatori verso il campo, ma la Uefa ne ha richiesto il restyling

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Prima di Champions League tutt'altro che semplice per il Napoli di Ancelotti, atteso a Belgrado dalla Stella Rossa. Impegnati in uno degli stadi più suggestivi di sempre, gli azzurri dovranno vedersela non soltanto con gli avversari in campo, ma anche con la temuta tifoseria del Rajko Matic, ovvero il Marakana ed il suo tunnel intimidatorio. Lungo oltre 100 passi, il cammino che accompagna i giocatori sul terreno di gioco ha ricevuto una recente ristrutturazione, ma conserva con sé anni di tradizione e timore.

L'impianto costruito nel 1961, intitolato all'ex giocatore serbo Rajko Mitic, è un fortino che alimenta le fortune della compagine serba in campo europeo e non. La Uefa ha preteso dei lavori di restyling dell'intera struttura, compreso il tunnel. Il sottopassaggio del Marakana si presenterà al Napoli in una vesta più elegante, ma pur sempre carica di tensione. Passato alla storia per i graffiti in lingua cirillica contenenti chiari messaggi intimidatori per gli avversari e "scortato" da polizia e militari pronti a scandire i passi con rintocchi di manganello, le mura oggi si presentano colorate di rosso e bianco. Un lungo tunnel, fatto di sali e scendi continui di cui non si vede mai la fine, un cammino che sembra infinito. Passo dopo passo aumentano i decibel dei cori dei tifosi serbi, sempre più vicini ma ancora distanti dall'essere visti in prima persona. Fumogeni, petardi e tamburi a dettare il tempo, per intimorire sempre più gli undici avversari della Zvedza.

Se è vero che le partite iniziano ancor prima di entrare in campo, il lungo cammino che porta sul manto erboso dello stadio dei serbi può esserne d'esempio. Largo un paio di metri ed alto quanto basta per non far sbattere la testa ai giocatori più alti, il sottopassaggio oggi si presenta più luminoso del passato grazie ai nuovi colori. Definita una vera e propria passeggiata verso l'inferno della Curva degli Eroi, la prima parte del cammino termina davanti ad un cancello che lascia scorgere la bolgia del Marakana, che in Stella Rossa-Napoli sarà tutto esaurito. Ma il tunnel non finisce lì, altri scalini che scendono prima sulla sinistra e poi sulla destra, con il passaggio che si fa sempre più stretto come a voler simboleggiare gli ultimi passi concitati prima di entrare in campo. Solo una rampa di scale in salita divide i giocatori dal sentire l'odore dell'erba del campo e dal calore dei tifosi serbi. Quella tifoseria che è in mano a Ivan Bogdanov, il "terribile" che in Italia-Serbia dell'ottobre 2010, creò uno scompiglio tale da far sospendere il match.

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