Immaginare un futuro in cui José Mourinho e Paul Pogba siano ancora nella stessa squadra come oggi allo United, è perlomeno difficile. L'ultimo capitolo della crisi tra lo Special One e il Polpo è stato scritto in occasione della sfida di Coppa di Lega inglese, che ha visto il francese in tribuna per scelta tecnica e i Red Devils eliminati dal Derby di Lampard. E al cui termine Mou ha annunciato che Pogba non indosserà più la fascia di capitano.
"L'unica cosa vera è che ho deciso che Pogba non sarà più il secondo capitano (è Valencia il titolare, ndr). Ma sempre io avevo deciso che lo fosse ed è una scelta che non devo spiegare", ha anunciato il portoghese nel post gara. Una decisione arrivata dopo qualche parola di troppo rilasciata dal centrocampista francese, con cui accusava, non troppo velatamente, il suo allenatore di scarso coraggio in campo. "Dobbiamo giocare di più in attacco", si era lasciato scappare Pogba prima di ritrattare le sue parole.
Una rottura ormai definitvia che apre anche intetressanti scenari di mercato. Soprattutto per la Juve. Non è un mistero, infatti, che a Torino riaccoglierebbero a braccia aperte il figliol prodigo. Che, da parte sua, tornerebbe più che volentieri a Torino, dove era iniziata la sua scalata ai vertici del calcio mondiale e aveva lasciato tanti buoni amici (Dybala su tutti) e un rapporto idilliaco con Allegri. Già in estate si era parlato di un suo possibile rientro in bianconero, anche se su di lui c'era pure il Barcellona. Il suo contratto è in scadenza nel 2021 e la valutazione è di circa 100 milioni di euro, più o meno quanti pagati dallo United per strapparlo alla Juve. Molto, tuttavia, dipenderà anche dal destino di Mourinho. Uno dei due è di troppo a Manchester e se l'ex Inter dovesse essere esonerato (l'aria che si respira non è delle migliori per lui), allora Pogba potrebbe allontanare i suoi pensieri di addio alla Premier. In caso contrario...