Vincenzo Nibali e Gianni Moscon sono le speranze dell'Italia per i Mondiali di Innsbruck. Il primo ha raggiunto un buon livello di condizione dopo il brutto infortunio del Tour de France e può giocarsi le sue carte grazie all'esperienza e alla classe del campione. Il secondo si è preso i gradi di capitano e ha studiato tutto nei dettagli, tanto da trasferirsi a vivere mesi fa da Monaco proprio nella città austriaca. Praticamente il corridore della Sky corre in "casa". Sarà corsa dura e gli azzurri di Cassani sembrano un gruppo compatto e unito.
Saranno otto gli azzurri in gara scelti dal ct Davide Cassani. Il capitano sarà Gianni Moscon, ma Vincenzo Nibali è pronto a essere protagonista. Gianluca Brambilla, Damiano Caruso, Dario Cataldo, Alessandro De Marchi, Franco Pellizzotti e Domenico Pozzovivo li aiuteranno a coronare un sogno.
Tra i favoriti non spicca nessun italiano, ma occhio a Moscon e Nibali. Da prendere seriamente in considerazione c'è Julian Alaphilippe che è dato in forma straordinaria. Il francese è uomo da corsa di un giorno e sembra essere nel pieno della maturità. E in più vuole la rivincita personale dopo aver sfiorato la maglia arcobaleno lo scorso anno. Nel lotto dei possibili vincitori anche Michał Kwiatkowski che si potrebbe ripetere dopo il trionfo di Ponferrada 2014. Thibaut Pinot, da buon scalatore, può giocarsi le sue carte ed essere molto pericoloso, così come il colombiano Rigoberto Uran. Potrebbe essere anche il grande giorno dello spagnolo Alejandro Valverde che forse è all'ultima occasione per spezzare la maledizione Mondiale dopo i due argenti (Hamilton 2003 e Madrid 2005) e i quattro bronzi (Salisburgo 2006, Limburgo 2012, Toscana 2013 e Ponferrada 2014). Infine, ma non ultimo l'inglese Simon Yates che è uscito dalla Vuelta con la maglia rossa di leader e promette battaglia. Difficile e quasi impossibile che il tre volte campione uscente Peter Sagan possa ripetersi su un percorso così duro, ma mai dire mai...
4670 metri di dislivello: già da questo dato si capisce che sarà un Mondiale molto duro. 258,5 km tremendi, una delle corse iridate più impegnative di sempre. Si partirà da Kufstein (alle 9:40) e prima di arrivare nel circuito di Innsbruck, dove è situato il traguardo, i corridori dovranno già affrontare lo strappo di Gnadenwald, 2,4 km al 10,5% di media. Un antipasto di quello che sarà: il circuito di 23,9 km da ripetere sei (6) volte è fatto per scalatori. C'è la salita di Igls (7,9 km al 5,7% di media) che farà molte vittime, giro dopo giro. A 31 km dal traguardo il giro finale con la settima e ultima ascesa di Igls, prima di arrivare al punto più duro, il tanto temuto strappo di Gramartboden. Già al cartello posto ai piedi della salita dice tutto: "Più duro perfino dell'Inferno". Ecco, poi ci sono i numeri a spiegarlo: 2800 metri con pendenza media dell'11,5% e una punta al 28%. Chi scollinerà per primo in cima avrà una grande chance di prendersi il Mondiale, da lì in poi mancheranno 8 km, tutti in discesa.
Vincenzo Nibali utilizzerà il rapporto 36x22. Un rapporto molto agile proprio visto il percorso durissimo e le salite impossibile: con una pedalata svilupperà solo 2,38 metri.