In una lunga intervista a 'TuttoSport', Federico Bernardeschi racconta che aria si respira nella Juve dopo l'arrivo di Cristiano Ronaldo. "E' il più forte al mondo, l'ho sempre preferito a Messi - ha spiegato - E' un ragazzo eccezionale con una positività contagiosa. Il suo arrivo ha portato ancora un qualcosa in più. Averlo vicino è un esempio per un giovane: devi prendere spunto da come si allena, cercare di rubare qualche dettaglio e farlo tuo".
Il suo enorme talento è definitivamente esploso in questa stagione grazie al sapiente lavoro di Allegri e all'arrivo di CR7. "E' come cavalcare l’onda, a me ha aiutato e sta aiutando. E’ un esempio da seguire, ovviamente restando fermo sulla tua personalità e i tuoi obiettivi".
L'intesa in campo con il fenomeno portoghese è perfetta. "L'arrivo di Cristiano ha portato qualcosa in più. Basta pensare all’espulsione di Valencia: il fatto che uno h vinto 5 Palloni d’Oro, cinque Champions e tutto il resto si metta a piangere perché è stato espulso la dice lunga sulla sua passione. Sono andato a dirgli di stare tranquillo, che è il più forte del mondo, perché non volevo vederlo piangere: non se lo meritava perché quell’espulsione era stata realmente ingiusta".
L'arrivo di Ronaldo ha rinforzato ulteriormente la Juve e indebolito una diretta rivale in Champions. “Credo che il Real abbia perso tanto, quando va via il più forte al mondo si sente. Merita il Pallone d’oro. Anche al Mondiale ha brillato, ha segnato una tripletta con la Spagna che non è da tutti. Modric è un campionissimo, ma se devo giudicare un premio individuale, secondo me Cristiano ha fatto la differenza in tutto, anche a livello umano. E’ un gradino sopra gli altri. In questi 10 anni lui e Messi sono stati talmente superiori che non c’è storia. Quando si ritireranno potrà vincere qualcun altro”.
Sul suo salto di qualità. "E’ il frutto di una evoluzione. Ma se deo indicare un momento, è 2-3 anni fa che ho fatto il vero salto di qualità: a livello mentale. Ho capito che nessun minuto va sprecato".
Allegri con lui usa il bastone e la carota. “Con il mister ho un bellissimo rapporto. Con lo Young Boys mi ha tirato un po’ le orecchie perché non ho passato due palloni nel secondo tempo... Mi trovo molto bene con lui. Quando si arrabbia si fa sentire e capire, anche se col toscano gli stranieri faticano un po’, ma usa anche l’inglese”.