Russia, follia Kokorin-Mamaev: aggressione ad un funzionario statale, rischiano il licenziamento

L'attaccante ha lanciato una sedia contro l'uomo, il centrocampista lo ha aggredito

oraxora placeholder

Guai in arrivo per Aleksandr Kokorin e Pavel Mamaev, ad un passo dal licenziamento con Zenit e Krasnodar. Mattina di follia in un bar in Russia per i due calciatori della Nazionale che, ripresi dalle telecamere di videosorveglianza del locale, si sono resi protagonisti di un'aggressione ai danni di un funzionario del governo russo. I due, forse ubriachi, hanno preso di mira il malcapitato e Kokorin gli ha anche lanciato contro una sedia.

Non nuovo a gesti eclatanti Kokorin, attaccante dello Zenit decisivo nell'ultimo match di Europa League contro lo Slavia Praga, rischia anche il carcere. La massima pena, secondo quanto raccolto in Russia, potrebbe portare il classe '91 a 5 anni di reclusione. Il club, con una nota ufficiale sul proprio sito, prende le distanze dall'accaduto: "Condanniamo in modo assoluto questa azione, stiamo valutando ora la giusta punizione per il giocatore. Siamo profondamente delusi dal comportamento di uno dei calciatori più talentuosi del nostro paese".

Non se la passa di certo meglio l'amico Mamaev, centrocampista del Krasnodar già messo fuori squadra ed in attesa di licenziamento: "Ciò che abbiamo visto nel video è oltraggioso. E non ci possono essere scuse per questo gesto- si legge sul sito ufficiale del club-. Stiamo studiando il modo per rescindere il contratto, seppur ancora breve, con il giocatore".

Dura condanna arriva anche dal Ministro dello Sport Pavel Kolobkov che ha annunciato l'immediato ritiro dei due dalla Nazionale allenata da Stanislav Cherchesov: "Le vittime si sono rivolte alla polizia, ci sono i video. I due calciatori non hanno attenuanti, se verrà completamente dimostrata la loro colpevolezza non giocheranno mai più nella nazionale russa. Il loro comportamento getta un'ombra su tutto il nostro calcio".

Notizie del Giorno

REAL, ANCELOTTI: "UN ASSISTENTE DI FLICK NON È STATO UN SIGNORE"

ATALANTA, DE KETELAERE: "POSSO SEMPRE MIGLIORARE"

ATALANTA, RETEGUI: "SENTO LE FIDUCIA DI COMPAGNI E STAFF"

STRISCIONE "MORTE NON È UGUALE PER TUTTI" ANCHE A BERGAMO

FIORENTINA, COMMISSO: "I FATTI DI SAN GALLO DANNO PER SQUADRA E CITTA'"