Milan, Barcellona e Lazio: tre partite che possono essere uno snodo cruciale per l'Inter. L'Inter di Maurito Icardi che in nerazzurro ha deciso di restare questa estate, rifiutando anche importanti offerte, e che con la maglia nerazzurra vuole programmare anche le prossime stagioni per coronare il suo sogno, alzare al cielo il suo primo trofeo. Intanto però il presente, che significa Milan: "Il derby è la partita più sentita dai tifosi, da vincere per vivere le settimane successive sull'onda dell'entusiasmo. Loro sono forti, se potessi gli toglierei Higuain, l'attaccante che mancava, uno che ha sempre segnato tanto". Dal Milan al Barcellona, tre giorni dopo: "Siamo una squadra forte e siamo consapevoli di poter far loro male, anche al Camp Nou". Il campo, si diceva, ma anche il tema rinnovo: "Questa è casa mia. Non so se prima di Natale ma so che troveremo un accordo per continuare assieme".
"C'è un po' d'attesa, dopo il grande periodo prima della sosta, non volevamo che si fermasse il campionato" ha continuato Icardi nell'intervista concessa a Sky. "Ma siamo in grado di affrontare la gara nel migliore dei modi. La rivalità con Higuain? Lui ha fatto una grandissima carriera, è un grandissimo attaccante. Le regole del gioco ci mettono a confronto, ma io sono tranquillo, cerco di dare il meglio di me".
Il meglio per portare la squadra più in alto possibile, per provare a ricucire il gap con Juve e Napoli: "Non so dire se ci riusciremo, so solo che l'Inter ha grandissimi giocatori che stanno migliorando. Sono arrivati tanti giocatori nuovi che si sono inseriti bene e questa cosa migliorerà. La Juve ha vinto negli ultimi anni e hanno già una base, questa è la parte forte".
Ma anche l'Inter incomincia ad avere una base consolidata e un tecnico sempre più centrale nella costruzione di una squadra progettata per tornare a vincere. Un tecnico che lavora molto anche su singoli: "Cosa sta migliorando in me Spalletti? Cerco di migliorare sempre, di aiutare in campo dando quello che posso. Si cerca sempre di migliorare sempre, di trovare soluzioni che aiutino la squadra. Poi il contributo lo do coi gol. Sono 7-8 anni che gioco in A e sono così, non cambierà il mio modo di pensare. Ascolto le critiche, cerco di trovare cose che mi possono aiutare. Ma l'Icardi che ha giocato in Serie A è questo".
Quest'anno, però ha al suo fianco un giocatore come Lautaro con il quale potrebbe presto trovarsi a giocare in coppia. Insomma, con una vera punta al suo fianco: "Decide il mister. Lui si sta trovando bene, gli ho dato una mano; se giocheremo insieme faremo bene perché ha qualità ed esperienza pur essendo giovane. Alla fine si cerca di aiutare la squadra, di entrare nel miglior sistema". Al momento però l'intesa sul campo la sta trovando partita dopo partita con Nainggolan: "E' forte e giocare con gente forte è facile. In carriera ha mostrato cosa è capace di fare, la sua qualità col pallone. Miglioreremo ancora di più".
Intanto a spingere l'Inter di oggi ci ha pensato in settimana l'Inter di ieri, quella del 2010: "Sarebbe un sogno poter ripetere quello che hanno fatto loro, ma penso che la cosa non c'è nella nostra testa. Bisogna fare sempre bene e il premio arriva. Quell'anno fu il Triplete, ma non penso che i giocatori dicevano di voler vincere le tre coppe: hanno fatto bene e ricevuto il premio che meritavano".
Un sogno, uno stimolo per i prossimi anni: "Sono contento di essere qua. Ci sono stati contatti in estate con altre squadre ma ho deciso di rimanere qui anche per il bene della mia famiglia. Questa è casa mia, non potevo andare via. Avevo il sogno di giocare in Champions e l'ho raggiunto".