Buffon: "Nazionale, possibilità nulle. No a Psg-Juve in finale di Champions"

Il portiere: "In Francia hanno capito che non stava arrivando uno che stava invecchiando"

@

Gianluigi Buffon non ha rimpianti per l'addio alla Juventus: "Lo abbiamo programmato insieme, il cerchio si è chiuso perfettamente. Con il Psg non vorrei incontrare i bianconeri in finale di Champions perché non vorrei che una mia eventuale gioia coincidesse con una tristezza per i miei ex compagni". E sulla Nazionale: "Mi hanno fatto passare per il vecchio che si aggrappa alla poltrona. Ritorno? Possibilità nulle".

Il portire racconta i primi mesi al Paris Saint Germain: "Dopo una settimana hanno capito che non era arrivato uno che stava invecchiando ma che voleva ritagliarsi uno spazio importante e far crescere la squadra. Ho conquistato il ruolo che volevo: mettermi a disposizione per far crescere l'ambiente e dimostrare che sono ancora pronto" le parole alla Gazzetta dello Sport.

Poi si torna alla Juve: "Nessun rimpianto né delusione, un addio programmato da molto lontano. Questa settimana ero in Italia, ho telefonato ad Andrea e mi ha dato il permesso di allenarmi tre giorni alla Continassa". Un sentimento ancora forte: "Se proprio dovrò affrontarla in Champions, meglio prima della finale perché, dovessi vincerla, non vorrei vedere le lacrime dei miei ex compagni".

Infine, chiarimento importante in ottica Nazionale: "Dopo la Svezia mi aveva chiamato Di Biagio dicendo che aveva bisogno di me per le due amichevoli e, nonostante il momento, gli avevo detto sì per amicizia e senso di responsabilità. A quel punto su di me sono state dette cose vergognose: che ero un imbucato, un vecchio che si aggrappava alla poltrona. E allora, per orgoglio e dignità, mi sono fatto da parte". E se arrivasse una telefonata da Mancini? "Lo ha già fatto, chiedendomi disponibilità in caso di emergenza. Ma ci sono Donnarumma, Perin, Sirigu, Cragno, Meret... quindi possibilità nulle per rivedermi in azzurro".