La tentazione di paragonare lo stato del calcio italiano a quello della pallavolo, soprattutto dopo l'exploit delle ragazze di Mazzanti, che sabato saranno in campo a giocarsi il titolo iridato contro la Serbia, è forte. Come è forte il moto che, spontaneo, spinge tanti appassionati a dire: "Con tutto quello che guadagnano i calciatori... Queste ragazze sì, sono un esempio". Ma noi non vogliamo addentrarci in nessun paragone tra movimenti, ogni sport ha le proprie dinamiche, commerciali e non. Sarebbe ingiusto, e sbagliato.
Oggi ci troviamo a raccontare della meravigliosa nazionale italiana di volley fatta da 14 ragazze italiane che sono espressione massima di quello che il movimento della pallavolo italiana ha saputo costruire. Partiamo da quell'inno, che risuona prima delle partite, e che vede le nostre quattordici splendide azzurre, età media 23 anni e poco più, tenersi per mano. 14 storie differenti: c'è quella di Paola Egonu, nata a Cittadella da genitori nigeriani. C'è Miriam Sylla, nata a Palermo perché in Sicilia erano appena sbarcati i suoi genitori ivoriani e cresciuta in provincia di Lecco. C'è Ofelia Malinov, nata a Bergamo e figlia dell'allenatore bulgaro Atanas Malinov e della ex pallavolista Kamelia Arsenova. C'è Silvia Nwakalor, altra italiana di seconda generazione. Tutte cantano l'inno di Mameli, tutte hanno il tricolore stampato nel cuore.
È interessante scoprire quanto il talento di queste ragazze venga gratificato. Giocano tutte in Italia e, nel roster delle 14 al Mondiale, la più pagata è Lucia Bosetti, 29 anni: milita nella Savino Del Bene Volley Scandicci e ha uno stipendio da 200mila euro netti all'anno. La nostra stella, invece, Paola Egonu, festeggerà il suo 20esimo compleanno a dicembre. Per lei si prospetta un futuro dorato: ha ancora un contratto biennale con la Igor Novara da 150mila euro netti all'anno, ma al termine della stagione 2018/2019 ha un'opzione per lasciare Novara attraverso una way-out molto bassa, inferiore ai 50mila euro. Le sirene delle top squadre turche stanno già suonando, per lei sono pronte offerte davvero importanti. Basti pensare a quanto guadagna Zhu Ting, la fortissima cinese, al VakıfBank Spor Kulübü, squadra di Istanbul: 1 milione e 300mila euro a stagione. Roba forte: le sta dietro solo Tijana Bošković, temibile serba che affronteremo in finale, e che guadagna 700mila euro all'anno all'Eczacıbaşı Spor Kulübü, altro team di Istanbul. Per fare un paragone: Ivan Zaytsev a Modena prende 500mila euro a stagione.
Sommando gli ingaggi nei club delle pallavoliste della nostra nazionale si arriva ad una cifra vicina al milione e 200mila. Meno di quanto prende in un anno la cinese Zhu, dunque. Il coach Mazzanti ha uno stipendio da 100mila euro a stagione. Tra le 14 azzurre ci sono anche quattro giocatrici che militano nel Club Italia, la squadra della Federazione Italiana Pallavolo che milita in Serie A: non hanno un ingaggio ma un rimborso spese, oltre al vitto e alloggio al Centro Pavesi a Milano.