Real Madrid, Perez frenato dai dubbi di Conte: dalle regole interne al mercato

Dalla firma quasi scontata alla pesante frenata. Ma c'è ancora un piccolo spiraglio: "colpa" della carta d'identità di Martinez

Ora che la candidatura di Antonio Conte alla panchina del Real Madrid si fa sempre più sfumata, iniziano ad emergere i retroscena sui dubbi espressi dal tecnico italiano e sulle resistenze di spogliatoio e Florentino Perez in vista di un ingaggio per il dopo Lopetegui. Innanzitutto Conte non si sente allenatore da squadre in corsa, il suo credo impone tempi tecnici più facilmente conciliabili con un lavoro impostato dal ritiro prestagionale.

Non a caso l'ex ct azzurro, che è ancora in causa con il Chelsea, avrebbe gradito quantomeno un biennale con opzione sul terzo anno per impostare un lavoro a lungo termine ma Perez si è fermato al contratto sino a fine anno con opzione sul prossimo. A queste complicazioni vanno aggiunti i dubbi tecnici, spiegati da Marca: Conte avrebbe chiesto subito (cioè a gennaio) un difensore centrale con doti da regista aggiunto, tipo Bonucci, e un centravanti d'area.

Inoltre avrebbe fatto passare il concetto del "nessuno è intoccabile", non una minaccia allo spogliatoio ma una semplice richiesta ai giocatori di mettersi di fronte alle proprie responsabilità. La frase di Sergio Ramos ("Il rispetto lo si deve conquistare") ha colpito il presidente, non a caso i senatori blancos hanno preferito un tecnico più morbido come Santiago Solari.

L'ex Castilla è stato nominato ad interim quindi, per regolamento, potrà allenare al massimo per due settimane. Poi il Real dovrà prendere una decisione: o confermarlo definitivamente o scegliere un altro tecnico. In pole rimane sempre Roberto Martinez, che il Belgio libererebbe senza problemi, anche se sui social inizia a montare una piccola rivolta: il ct belga è nato a Belaguer, comune della Catalogna. E i catalani non sempre vanno d'accordo con il mondo di Madrid e del Real...