Dopo l'addio definitivo al calcio giocato, Cassano programma una nuova vita professionale. E lo fa cercando di restare sempre vicino al rettangolo di gioco. "Mi piacerebbe restare nel calcio, sì. E mi piacerebbe farlo in prima linea, area tecnica, osservatore, come direttore sportivo", ha spiegato Fantantonio a Il Secolo XIX. "Il livello della Serie A ora è modesto, nel '99 Icardi non avrebbe giocato all'Inter", ha aggiunto.
Sempre spiazzante. Dopo l'addio all'Entella, Antonio Cassano sorprende ancora tutti, svelando i suoi obiettivi futuri e parlando del livello del calcio italiano. "Vorrei fare il ds - ha spiegato -. Due esempi in Italia per me sono Ausilio dell'Inter che è un top club e Rossi del Sassuolo che è un club all'avanguardia...". "Non l'ho mai fatto, non posso sapere se sono bravo o no - ha proseguito -. Ma mi piacerebbe contribuire a costruire un progetto, seguendo l'istinto del mio calcio. Che, per capirci, è quello che va dal 1999 a sette, otto anni fa". "Il futuro? Al prossimo corso a Coverciano mi iscrivo di nuovo e stavolta partecipo - ha proseguito -. Poi chiaramente dopo devo trovare qualcuno che abbia fiducia in me". "Se lo farei nella Sampdoria? Assolutamente sì. Ferrero è un presidente molto sveglio come piace a me, che sa muoversi - ha continuato Cassano -. Romei mi ricorda molto Galliani, competenza calcistica e manageriale".
Poi l'ennesima stoccata alla qualità dei calciatori della Serie A. "Nel 1999 ad esempio, quando io ho esordito tra i professionisti, nella Reggina che lottava per salvarsi c'era gente come Pirlo, Cozza e Baronio - ha precisato Cassano -. Che cosa è cambiato da allora? C'è un periodo per tutto. A quei tempi il calcio italiano era fatto di tanti numeri 10, Baggio, Totti, Del Piero, io, e tanti bravi difensori". "Nel 2006 abbiamo vinto un Mondiale giocando con palla lunga su Toni - ha aggiunto -. Adesso impera il guardiolismo, ma di Guardiola ce n'è uno nel mondo. E nel calcio italiano poca qualità adatta a quella filosofia". "Quando dico che il livello della A è modesto non voglio essere snob, è un mio pensiero parametrato ai miei tempi - ha continuato Fantantonio -. Se Icardi fosse stato all'Inter si sarebbe trovato davanti Ronaldo e Vieri, avrebbe giocato?".
Poi parole dolci per la Samp e un retroscena di mercato sul Genoa. "Il tempo ha aggiustato tutto - ha dichiarato a Il Secolo XIX -. Parliamoci chiaro, non ho mai negato che la Sampdoria sia stata la squadra, la società che mi ha cambiato la vita. "Innanzitutto perché mi ha fatto conoscere Carolina - ha proseguito Cassano -. E poi perché arrivavo da quel periodaccio nel Real Madrid". "Sarei dovuto andare al Genoa, anzi con il presidente Preziosi l'accordo era già fatto - ha poi svelato Cassano -. Poi, lo ricordo benissimo, il 17 agosto mi trovavo in vacanza in un villaggio vicino a Palermo, a Pollina. Ricevo la telefonata del mio ex procuratore e mi dice 'guarda c'è anche la Samp che ti vuole'. A quel punto dovevo scegliere e ho scelto la Samp". "Il percorso professionale mi ha portato a vestire la maglia di altre società, ma ho fatto di tutto per ritornare - ha aggiunto Fantantonio -. E adesso, a bocce ferme, posso anche dire che alla Sampdoria, e un po' anche al Parma, ho fatto vedere il mio calcio migliore".
Chiusura con il racconto di un'ennesima "Cassanata". "Mattina di Samp- Cagliari (aprile 2009), ritiro. Mazzarri porta sul terrazzo Padalino e Ziegler per parlargli della partita, con la sigaretta in bocca. Io dalla sala della colazione gli dico 'basta fumare' - racconta Fantantonio -. Lui mi sente, reagisce e mi risponde male. Mi arrabbio, mi alzo per affrontarlo ma la porta a vetri è bloccata. Mi trattengono. Prima decido di non giocare, di rientrare a casa. Poi cambio idea 'gioco ma vado subito allo stadio'". "Chiamo mio cugino, arriva con la sua Uno e mi porta al Ferraris - prosegue Cassano -. mi sdraio su un lettino e mi addormento. Mazzarri Intanto in hotel fa la riunione tecnica, sulla lavagna la formazione, 10 uomini e una 'x', 'ho litigato con Cassano, non so se sarà allo stadio'. Mi hanno svegliato per il riscaldamento, ho giocato: due assist a Marilungo e un gol".
Poi l'ennesima stoccata alla qualità dei calciatori della Serie A. "Nel 1999 ad esempio, quando io ho esordito tra i professionisti, nella Reggina che lottava per salvarsi c'era gente come Pirlo, Cozza e Baronio - ha precisato Cassano -. Che cosa è cambiato da allora? C'è un periodo per tutto. A quei tempi il calcio italiano era fatto di tanti numeri 10, Baggio, Totti, Del Piero, io, e tanti bravi difensori". "Nel 2006 abbiamo vinto un Mondiale giocando con palla lunga su Toni - ha aggiunto -. Adesso impera il guardiolismo, ma di Guardiola ce n'è uno nel mondo. E nel calcio italiano poca qualità adatta a quella filosofia". "Quando dico che il livello della A è modesto non voglio essere snob, è un mio pensiero parametrato ai miei tempi - ha continuato Fantantonio -. Se Icardi fosse stato all'Inter si sarebbe trovato davanti Ronaldo e Vieri, avrebbe giocato?".
Poi parole dolci per la Samp e un retroscena di mercato sul Genoa. "Il tempo ha aggiustato tutto - ha dichiarato a Il Secolo XIX -. Parliamoci chiaro, non ho mai negato che la Sampdoria sia stata la squadra, la società che mi ha cambiato la vita. "Innanzitutto perché mi ha fatto conoscere Carolina - ha proseguito Cassano -. E poi perché arrivavo da quel periodaccio nel Real Madrid". "Sarei dovuto andare al Genoa, anzi con il presidente Preziosi l'accordo era già fatto - ha poi svelato Cassano -. Poi, lo ricordo benissimo, il 17 agosto mi trovavo in vacanza in un villaggio vicino a Palermo, a Pollina. Ricevo la telefonata del mio ex procuratore e mi dice 'guarda c'è anche la Samp che ti vuole'. A quel punto dovevo scegliere e ho scelto la Samp". "Il percorso professionale mi ha portato a vestire la maglia di altre società, ma ho fatto di tutto per ritornare - ha aggiunto Fantantonio -. E adesso, a bocce ferme, posso anche dire che alla Sampdoria, e un po' anche al Parma, ho fatto vedere il mio calcio migliore".
Chiusura con il racconto di un'ennesima "Cassanata". "Mattina di Samp- Cagliari (aprile 2009), ritiro. Mazzarri porta sul terrazzo Padalino e Ziegler per parlargli della partita, con la sigaretta in bocca. Io dalla sala della colazione gli dico 'basta fumare' - racconta Fantantonio -. Lui mi sente, reagisce e mi risponde male. Mi arrabbio, mi alzo per affrontarlo ma la porta a vetri è bloccata. Mi trattengono. Prima decido di non giocare, di rientrare a casa. Poi cambio idea 'gioco ma vado subito allo stadio'". "Chiamo mio cugino, arriva con la sua Uno e mi porta al Ferraris - prosegue Cassano -. mi sdraio su un lettino e mi addormento. Mazzarri Intanto in hotel fa la riunione tecnica, sulla lavagna la formazione, 10 uomini e una 'x', 'ho litigato con Cassano, non so se sarà allo stadio'. Mi hanno svegliato per il riscaldamento, ho giocato: due assist a Marilungo e un gol".
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