Vincenzo Iaquinta si era arrabbiato già durante la lettura della sentenza di primo grado del processo Aemilia che lo ha visto condannato a due anni di carcere: "Vergogna, ridicoli". Ma la reazione del campione del mondo 2006 fuori dal tribunale è anche più dura, come raccolto da Gazzetta di Modena: "Sono orgoglioso di essere calabrese, non c'entriamo (lui e il padre, ndr) niente con la 'ndrangheta. Mi hanno rovinato, soffro come un cane ma sarà fatta giustizia".