La bufera Football Leaks si è di nuovo abbattuta sul mondo del calcio. Rivelazioni scottanti, come quelle sull'aggiramento del Fair Play Finanziario da parte di Psg e Manchester City o quelle sulla Superlega dei club. La Fifa ha reagito, soprattutto perché al centro di molte di queste vicende c'è Gianni Infantino, attuale presidente della federcalcio mondiale e all'epoca braccio destro all'Uefa di Michel Platini.
La Fifa ha puntato il dito contro "coloro che hanno perso il proprio potere all'interno del calcio e vogliono, ora, prendersi una rivincita". Un messaggio ai dirigenti di Fifa e Uefa spazzati via dagli scandali degli ultimi anni. "È sempre una dura sfida cambiare le cose, andare avanti e tenere insieme le persone per fare le cose al meglio", ha detto Gianni Infantino, in una nota rilasciata dalla Fifa. "Stiamo portando avanti riforme importanti per la Fifa ed è chiaro, me lo aspettavo, che avrei avuto resistenze importanti, soprattutto da parte di coloro che non possono più avere un profitto da quel sistema di cui hanno fatto parte. Ma io sono stato eletto per questo e ho solo una missione: migliorare il calcio e diffonderlo al meglio, ovunque. E oggi sono ancora più motivato a perseguire questo obiettivo".
La Fifa contesta il metodo di Football Leaks, spiegando come sono andate le cose nelle ultime settimane, prima che Mediapart diffondesse i documenti e prima che Der Spiegel, L'Espresso e in generale i giornalisti dell'EIC (European Investigative Collaborations) pubblicassero le inchieste. "Quattro settimane fa un gruppo di giornalisti ha inviato alla Fifa centinaia e centinaia di domande, basate su informazioni e mail trafugate illegalmente da terze parti". Si tratta degli hacker che hanno fornito tutti i materiali di Football Leaks. "A parte il fatto che abbiamo risposto in maniera diretta e sincera a tutte le domande, alcuni media hanno deciso di ignorare la maggior parte delle nostre considerazioni e hanno distorto i fatti e la verità nel deliberto intento di screditare la Fifa. È ovvio che queste campagne hanno uno scopo ben preciso: quello di attentare alla credibilità della figura del presidente della Fifa Infantino e del segretario generale Fatma Samoura".
Una difesa d'ufficio e un contrattacco spietato: "Dal 2015 ad oggi nella Fifa molte cose sono cambiate. Molte delle persone che lavoravano qui prima di questo nuovo corso stanno affrontando procedimenti giudiziari. Non ci sorprende il fatto che coloro che sono stati rimossi, rimpiazzati o che sono infelici continuino a diffondere falsi rumors. Lo fanno per interessi personali. E ci dispiace che i media diano loro voce e che diffondano falsità. La Fifa rispetta il lavoro investigativo dei giornalisti, ma quello che chiediamo è che riportino la verità su come stiamo operando".
"Riguardo alle ultime rivelazioni diffuse, sottolineiamo che nessuno dei report contiene qualcosa che possa anche minimamente configurarsi come una violazione della legge, degli statuti o delle regole".
Football Leaks, la difesa di Infantino: "Queste accusano arrivano da chi ha perso il potere"
Comunicato della Fifa dopo le rivelazioni diffuse: "Non ci sono violazioni di leggi o di regolamenti"
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