Può un uomo che ha giocato per oltre dieci anni, con stipendi da top player, tra Psg, Barcellona e Milan essere finito in bancarotta? La risposta sembra scontata, eppure in Brasile sono certi che il vincitore del Pallone d'Oro nel 2005, Ronaldinho, sia in piena crisi economica, praticamente sull'orlo del fallimento, tanto che sul suo conto bancario ci sarebbero soltanto 24,63 reais, vale a dire 6 euro.
La notizia è clamorosa, quasi incredibile, eppure il popolarissimo sito web brasiliano UOL Esporte la rilancia con forza, spiegando anche i motivi della presunta crisi. Recentemente infatti il tribunale di Giustizia del Rio Grande do Sul ha disposto il sequestro dei passaporti dell'ex fuoriclasse e del fratello Assis per non aver pagato una multa del 2015 relativa alla costruzione di una piattaforma di pesca abusiva a Porto Alegre, in una zona sotto tutela ambientale per motivi ecologici. La cifra, col passare del tempo e l’aumentare degli interessi, sarebbe schizzata fino a toccare i due milioni di euro, spingendo lo stato ad intervenire entrando nei conti bancari del campione brasiliano, dove però c'erano soltanto pochi spiccioli.
Ronaldinho è al verde o tiene i propri soldi altrove? La domanda sorge spontanea, anche perché curiosando tra i profili social del brasiliano ne emerge uno stile di vita tutt’altro che da uomo sul lastrico: nelle ultime settimane è stato in Cina, Giappone, Europa e Africa per impegni pubblicitari (che certamente gli garantiscono cospicue entrate), a gennaio la Nike, suo storico sponsor tecnico, ha lanciato una nuova linea di scarpe in suo onore chiamata “R10” e ogni volta che scende in campo con le Legends del Barcellona percepisce circa 150mila euro. Inoltre il prossimo 17 novembre è in programma anche una partita amichevole di beneficenza, che si chiamerà "Amigos de Ronaldinho”, a Francoforte.