Evirato e torturato, così è morto Daniel Freitas: ricostruito l'omicidio a sfondo sessuale del calciatore brasiliano

In carcere un imprenditore 38enne assieme alla moglie e alla figlia: il movente è quello del delitto passionale

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Ha un nome e un cognome l’uomo che ha assassinato, evirato e sfregiato Daniel Freitas, il ventiquattrenne centrocampista del Sao Bento trovato cadavere in un boschetto di Sao Josè dos Pinhais, nello stato brasiliano del Paranà. L’omicida si chiama Edison Brittes Junior, è un ricco imprenditore locale di 38 anni. Ha confessato la colpa e il movente è quello del delitto passionale. E’ detenuto nel carcere locale insieme alla moglie Cristiana, 35 anni, e alla figlia Allana, 18 anni. Questa tripla detenzione nasconde una serie di particolari tra il macabro e il pruriginoso che sono venuti alla luce in queste ultime ore.

LA RICOSTRUZIONE
Daniel, che negli ultimi mesi non ha quasi mai giocato per un infortunio cronico al ginocchio, è arrivato a Curitiba alle 21,30 di venerdì 26 ottobre. Ha lasciato la valigia a casa di un amico, una doccia veloce e via per la prima festa della serata. Intorno a mezzanotte Daniel e l’amico si sono trasferiti in una discoteca per la festa dei 18 anni di Allana. In tasca avevano un invito consegnato proprio dal padre, che Daniel conosceva da tempo. Alle 5,40 del mattino, l’amico di Daniel è tornato a casa mentre il giocatore si è trasferito a casa della famiglia Brittes, proprio nella cittadina di Sao Josè dos Pinhais. Secondo testimone soggetta a protezione, la festa di Allana è continuata a casa, tra musica e alcol. Poi gli invitati hanno cominciato a cedere, prima tra tutti Cristiana, la mamma della festeggiata. Poi via via tutti gli altri. Svegli e un po’ ubriachi sono rimasti Daniel, il padrone di casa e altre otto persone.

I MESSAGGI
Alle 8,07 Daniel ha iniziato a mandare messaggi a un altro amico. “Sono a Curitiba a casa di una ragazza e ci sono varie ragazze che stanno dormendo sparpagliate per la casa”. L’amico a questo punto gli ha chiesto se fosse ubriaco e Daniel ha risposto: “No, non molto”. Alle 8,34 Daniel ha mandato all’amico una foto in cui era sdraiato nel letto accanto a Cristiana, raccontando di avere avuto un rapporto sessuale con lei. Alle 8,35 un altro messaggio di Daniel: “Vedrai cosa succederà domani”. Poi silenzio totale. Due ore dopo il corpo del giocatore è stato trovato in un boschetto a poca distanza dalla casa, mutilato, evirato e con evidenti segni di tortura. Addirittura quasi irriconoscibile. È stato l’amico che ospitava Daniel a riconoscere il cadavere la mattina di domenica 28 ottobre.

COSA DICE L’AMICO
Ovviamente questo amico è stato tra i primi a essere interrogati dalla polizia. Agli agenti ha raccontato di essersi preoccupato parecchio per la sorte di Daniel e di avere mandato messaggi ad Allana, la quale ha risposto in tono tranquillizzante: “Daniel se n’è andato da solo a un certo punto della festa”. Ma c’è un altro particolare nella deposizione di questo amico: i due, più altri due amici, avevano un gruppo in cui si scambiavano foto delle proprie conquiste femminili, generalmente ritratte nell’after sex mentre stavano dormendo.

LE CONTRADDIZIONI
In linea di massima è abbastanza chiara la dinamica del delitto. Edison Mattos Junior ha colto in flagrante Daniel con la moglie (secondo qualche mezzo d’informazione brasiliano in precedenza il ragazzo si sarebbe “intrattenuto” anche con la figlia) e trascinato dall’ira ha compiuto quello scempio. Nella confessione ci sono alcune contraddizioni che andranno chiarire soprattutto per determinare altre responsabilità. Nelle foto spedite da Daniel, Cristiana appare con gli stessi vestiti e la stessa collana che aveva alla festa, mentre Edison ha raccontato di avere messo il pigiama alla moglie e di averla messa a letto. Il padrone di casa ha anche raccontato di aver dovuto sfondare la porta della camera da letto, mentre in un video presentato dalla difesa, Allana racconta di avere aperto la porta e beccato Daniel con la madre. L’arma del delitto è un coltello che secondo la confessione era nell’auto di Edison, mentre una testimone ha raccontato di aver sentito gridare che Edison aveva un coltello in mano dentro casa. Lo stesso Edison aveva un porto d’armi e deteneva armi da fuoco, che pare abbia usato anche qualche volta in passato per legittima difesa. Ultimi particolari. Allana ha raccontato di conoscere poco Daniel, mentre il resto della famiglia ha detto di conoscerlo da almeno un anno, da quando giocava proprio nel Curitiba. In effetti il giocatore sui social network era un follower di tutta la famiglia Brittes. Ecco perché pur essendoci un colpevole per questo delitto agghiacciante, restano ancora molte responsabilità da accertare.

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