Accanto a José Mourinho, in conferenza stampa c'era Paul Pogba, il grande ex. "Scegliere di tornare a Manchester è stata una mia scelta, nonostante la Juve stesse giocando la Champions e lo United l'Europa League. Non ho nessun rimpianto - ha spiegato - Voglio riportare il club al top. Mourinho? Lui è il boss e lui decide e io mi comporto di conseguenza". Su Ronaldo: "Quando ho visto il suo arrivo, ho pensato bene per la Juve".
Pogba ha fame di vittorie e trofei e (almeno a parole) li vuole conquistare con la maglia dei Red Devils. "La mia esperienza allo United fino a questo momento è stata positiva. Abbiamo già vinto alcuni trofei e stiamo continuando a crescere - ha spiegato -. E' la mia terza stagione allo United, ed è una stagione ancora lunga. Voglio vincere trofei e siamo ancora in corsa per farlo".
Sull'addio alla Juve. "Scegliere di tornare a Manchester è stata una mia scelta, nonostante la Juve stesse giocando la Champions e lo United l'Europa League. Non ho nessun rimpianto. Sono tornato per riportare il club al top. Sono contento di essere ritornato. Io triste? Come mi vedete? Voglio dimostrare il mio valore a Manchester, sono molto felice di essere tornato".
La Champions uno dei grandi obiettivi stagionali. "Dopo il Mondiale, il mio obiettivo come quello dei miei compagni al Manchester è quello di vincere altri trofei. E la Champions è ovviamente uno degli obiettivi. La stagione è ancora lunga, non abbiamo iniziato nel modo migliore ma la stagione è ancora lunga".
Juve ancora più forte con CR7. "Quando ho visto il suo arrivo, ho pensato bene per la Juve. Giocare con un grande giocatore come Ronaldo, Messi o Neymar, è sempre un piacere giocare con giocatore del genere. Lui è un giocatore della Juventus. E' una grandissima cosa avere in squadra un giocatore che fa gol con la semplicità di bere un bicchier d'acqua".
Chiusura sul controverso rapporto con Mourinho. "E' un normale rapporto, come tutti quelli tra giocatore e allenatore. Lui è il boss, lui decide e io mi comporto di conseguenza. L'allenatore decide chi è il capitano e chi dovrà scendere in campo. Essere capitano o no cambia poco per me. Voglio giocare e voglio dare il mio meglio per la squadra ed il club".