Cinquecentosessantanove partite coi club tra Argentina, Spagna e Italia, 59 ammonizioni, due doppi gialli, una sola espulsione diretta: questo il bilancio "disciplinare" di Gonzalo Higuain. Insomma, per essere un giocatore "emotivo" (come lui stesso si è definito dopo Milan-Juventus, cercando di spiegare la sua reazione post cartellino rosso di Mazzoleni) o nervoso (come sostenuto da parte della critica) non è questa di certo una media particolarmente alta.
Scendendo più nel dettaglio, 20 sono i cartellini gialli presi nella Liga, 20 in Serie A, 7 in Champions mentre le rimanenti 12 ammonizioni sono ripartite tra qualificazioni Champions, Europa League, Coppa del Re, Coppa Italia, Supercoppa italiana e campionato argentino.
Fra tutti, il periodo juventino è il "più pulito": in due stagioni con la maglia bianconera solo 8 gialli in 105 partite totali (uno ogni tredici incontri) e nessuna espulsione, né per doppia ammonizione né tantomeno diretta (con il Real conta un rosso per doppia ammonizione). Nelle tre stagioni con il Napoli, invece, 18 cartellini gialli e una espulsione per doppia sanzione (quella di Udine con successiva sfuriata contro l'arbitro Irrati che gli costò dapprima una squalifica di 4 giornate poi ridotte a due dopo il ricorso del club partenopeo) in 146 apparizioni.
Quest'anno infine, con la maglia del Milan, una media invece sensibilmente più alta: 13 presenze, 4 ammonizioni e una espulsione. Quella, appunto, di domenica sera. Quella per cui Gonzalo ha chiesto subito scusa, manifestando però anche la preoccupazione di sentirsi meno protetto che in passato.
Tra gialli e rossi l'Higuain più buono è quello juventino
Il Pipita bianconero quello meno sanzionato in carriera dagli arbitri. Con il Milan, invece, una media molto alta
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