Come nel famoso film, ne resterà soltanto uno, in questa gara a eliminazione che toglie fiato alla rincorsa europea del Milan. L'ultimo è Calhanoglu le cui condizioni, da valutare, vengono quasi prese come una buona notizia rispetto agli infortunati, tanti, destinati ad assenze decisamente più lunghe. Fatto sta che Gattuso ha una formazione o quasi di assenti proprio quando le partite, da qui a fine anno almeno - ma per molti si va ben oltre - diventano importanti e i punti pesantissimi. La lista è drammatica: Romagnoli (un mese), Biglia (4 mesi abbondanti), Bonaventura (4 mesi), Caldara (2 mesi), Musacchio (2 mesi). E ancora: Calhanoglu (contusione al collo del piede, in dubbio per la Lazio), Calabria (problemi alla caviglia, da valutare), Kessie (caviglia e collaterale, disponibile ma non al meglio), Conti (disponibile, ma appena rientrato da un lungo infortunio) e Strinic (appena riabilitato dopo i problemi cardiaci riscontrati la scorsa estate). Il tutto a mercato chiuso, quindi, fino a gennaio, senza nemmeno la possibilità di mettere una toppa.
La situazione è complicata a dir poco, perché, calendario alla mano, il Milan ha di fronte una scalata di nove partite (sette di campionato e due di coppa) da qui a fine anno ed è abbastanza logico pensare che in questo periodo si deciderà parecchio dell'immediato futuro rossonero. L'Europa League, innanzitutto, con la trasferta decisiva di Atene del 13 dicembre contro l'Olympiacos. Ma anche la corsa per il quarto posto, che passerà, Lazio a parte, per le sfide contro Parma, Torino, Fiorentina e Spal in casa e Bologna e Frosinone fuori.
Come deciderà di affrontarle Gattuso è tutto da capire. Quel che è certo è che dietro sarà necessario inventarsi qualcosa trovando un centrale (se non due in caso di difesa a tre) che possa affiancare Zapata (anche lui, tra l'altro, da tempo alle prese con problemini muscolari). In questo momento il tecnico milanista ha soltanto il giovane Simic nel ruolo e dovrà probabilmente adattare Calabria o Abate, oltre eventualmente a Rodriguez, a meno che non decida di abbassare uno tra Kessie e Bakayoko, scoprendo però la mediana. Vedremo. Intanto siamo entrati nella settimana che porterà alla sfida dell'Olimpico. Importante, importantissima. E più incerottati di così era impossibile affrontarla.