Da Vucinic-Guarin a "non sa perdere": Inter-Marotta, c'eravamo tanto odiati

Negli ultimi anni acerrimi rivali: la ricostruzione tra frecciate e attacchi, in attesa della firma in nerazzurro

Beppe Marotta sta per diventare un nuovo dirigente dell'Inter. È in Cina, in queste ore, per definire l'accordo con il patron di Suning, Zhang Jindong: ruolo, incarichi, strategie, contratto. Poi entrerà ufficialmente nella famiglia nerazzurra e si muoverà, come sa fare, per aiutare l'Inter a crescere nella gestione della parte sportiva, come ha fatto con la Juventus. Una figura che mancava in casa nerazzurra. Il suo arrivo non può essere certo paragonato a quello di un calciatore o di un allenatore, ma l'accoglienza che la tifoseria interista gli riserverà resta un rebus. Poco male: Marotta non verrà certo condizionato dagli umori dei tifosi nelle sue mosse da dirigente. Non verrà fischiato come un ex juventuno odiato nè gli verrà riservata l'accoglienza o l'arrivederci dato a Marcello Lippi, che nella sua esperienza a inizio Millennio non fece certo innamorare i tifosi dell'Inter. Anzi.

Restano però degli strascichi che Marotta per forza di cose si porterà dietro dai tanti anni a capo del mondo Juve. Anni di dominio bianconero e di una rivalità con l'Inter che si è fatta via via sempre più accesa. Da Calciopoli in poi i rapporti sono stati spesso tesi e solo di recente Moratti ha provato a chiudere la pagina, sotterrando l'ascia di guerra proprio in vista dell'arrivo di Marotta.

Ma nelle ultime stagioni i botta e risposta tra l'Inter e Marotta non sono mancati. Dalle scaramucce di mercato allo scambio Guarin-Vucinic, poi saltato proprio per il montare della protesta dei tifosi, fino alle stoccate sul Triplete, scudetto di Calciopoli e dossier-video sui casi arbitrali. Di carne al fuoco ce n'è parecchia, vedremo in quanto tempo gli interisti più integralisti perdoneranno il recente passato a Marotta.

Era già tutto apparecchiato: Guarin alla Juve, Vucinic all'Inter. Scambio alla pari durante il mercato di gennaio. I tifosi dell'Inter si mobilitarono su Twitter e per le strade, avevano ancora negli occhi Carini-Cannavaro. Marotta era già a Milano, poi la retromarcia Inter. L'allora ad della Juve non fu tenero nei confronti dei nerazzurri.

"In 30 anni di calcio non ho mai visto una cosa del genere. Una triste vicenda nella quale Vucinic e Guarin "hanno vissuto disagio, anzi sono stati maltrattati. C'è stata mancanza di serietà. Il dg dell'Inter Fassone si è rifatto a motivazioni di carattere ambientale, che trovo molto strane".

Nell'ottobre 2014 il presidente della Juve Agnelli ironizzò sullo scudetto 2005/2006 assegnato all'Inter, tirando in ballo Massimo Moratti: "Il grande amore per la sua squadra è stato anche caratterizzato da follie, come accettare uno scudetto che non aveva vinto". Apriti cielo. L'Inter rispose con un durissimo comunicato: "F.C. Internazionale prende atto dell'ennesimo tentativo del Presidente Agnelli di mistificare i fatti e di cambiare il corso della storia. Purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano il 2006 é stato un anno disastroso, in cui lo scudetto é stato assegnato legittimamente all'Inter dalla FIGC, e la Juventus è stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti. Che non permetteremo a nessuno di alterare né di dimenticare". Toccò a Marotta chiosare sulla vicenda:

"Il presidente Andrea Agnelli ha espresso parole di grande apprezzamento per l'imprenditore Massimo Moratti. Poi, con ironia, ha aggiunto che l'eccessivo amore per l'Inter lo ha portato ad accettare uno scudetto non vinto sul campo. Il comunicato dell'Inter, nella sua durezza, è stato fuori luogo ed inopportuno".

Juve-Inter 1-0 nel febbraio 2017, polemiche a non finire nel post-gara. L'Inter si lamenta della direzione arbitrale di Rizzoli, Perisic e Icardi vengono squalificati per le proteste a fine match. Poi partono i "dossier" video. La Juve mostra un mani di Medel non fischiato, l'Inter, che contestava l'assegnazione di almeno due rigori, pubblica un video nel quale Chiellini serviva per sbaglio Icardi, salvo poi fermare il gioco. Bufere a non finire, sulle quali Marotta ci andò giù pesante:

"Il nuovo filmato che fa infuriare l’Inter? Sono imbarazzato nel rispondere: non immaginavo che dopo una bella partita ci si potesse ancora dilungare andando ad analizzare episodi che non sono esistiti. Dico, da uomo di calcio, che in Italia dovremmo allenare giocatori, allenatori e dirigenti a una cultura della sconfitta che nel nostro paese non esiste".

Nel maggio 2017prima della finale tra Juve e Real Madrid di Champions a Marotta fu chiesto un paragone tra quella Juve e l'Inter del 2010.

"Analogie tra questa Juve e l’Inter che ha vinto il Triplete? La Juve ha la sua storia e la sua strada. L’Inter statisticamente ha vinto il Triplete ma noi guardiamo in casa nostra, guardiamo il nostro palmares che è ricco di successi".

Per quanto riguarda gli incroci nello stesso club, invece, c'è un precedente poco fortunato che risale al 1999-2000. Luciano Spalletti allenava il Venezia in Serie A. Il presidente era Zamparini, il direttore generale proprio Marotta. In quella stagione Spalletti fu esonerato per essere rimpiazzato da Giuseppe Materazzi. Poi Spalletti tornò in carica per essere esonerato una seconda volta, con Francesco Oddo al suo posto. Quell'anno il Venezia retrocesse in B.