Il presidente della federcalcio olandese: "Il Real Madrid minacciò l'Uefa con la Superlega"

Michael Van Praag smentisce la versione di Football Leaks che aveva indicato il Bayern Monaco come capofila dei grandi club europei

oraxora placeholder

Il progetto della Superlega europea a partire dal 2021 avrebbe scosso così tanto la Uefa da portarla ad aumentare i benefit per le più importanti squadre europee che partecipano alla Champions League. Le carte pubblicate da Football Leaks dicono che ci sarebbe stata anche una presentazione del progetto all'Università Bocconi di Milano con Karl Heinz Rummenigge e Andrea Agnelli a gennaio 2016.
Ma secondo Michael Van Praag, presidente della federcalcio olandese, il vero mandante e capofila non fu né il Bayern Monaco né la Juventus: "Ci fu una minaccia alla Uefa, ma non da parte del Bayern. Fu il Real Madrid l'artefice e la minaccia fu seria, utilizzarono parole che non voglio ripetere", ha detto in un'intervista a Kicker.

Il numero uno della Knvb ha scagionato completamente i bavaresi: "Lo giuro, Rummenigge fece tutto il possibile per normalizzare la situazione e riunire i club e la Uefa a un tavolo, facendo da paciere per tenere unita la famiglia del calcio. Lui non ha tradito nessuno", ha spiegato.

In effetti le sue parole potrebbero trovare riscontro negli stessi documenti diffusi dallo Spiegel, alla luce di quanto successo dopo il 2016, ovvero che l'idea della Superlega ha ripreso vigore con importanti sponsorizzazioni di società finanziarie: "Lo dimostra - scrive la rivista tedesca - la bozza di una 'dichiarazione di intenti' inviata dall'impresa Key Capital Partners al presidente del Real Madrid, Florentino Pérez", stilata nella capitale spagnola in cui i blancos compaiono proprio al primo posto e il Bayern Monaco è solo quarto nella lista degli 11 top club a cui si aggiungerebbero i 4 "ospiti".

E a proposito della Casa Blanca e del rapporto con il Barcellona (inserito nella lista della Superlega) ha parlato l'ex capitano Iker Casillas dialogando con Jorge Valdano. Nell'anteprima dell'intervista che andrà in onda integralmente mercoledì, il portiere spagnolo ora al Porto ha sottolineato quanto fossero vissuti in modo esagerato i vari incontri, o meglio scontri, quando in panchina c'era José Mourinho: "Una pazzia, c'era troppa tensione. Iniziò a uscire un certo madridismo che a me non è mai piaciuto, sembrava che fosse una guerra politica più che calcistica, tra Spagna e Catalogna", ha ricordato. Poi ha chiarito: "Io sono madridista e spero che il Madrid vinca sempre, ma non arrivo a questi estremi".

Notizie del Giorno

SERIE A, GLI SQUALIFICATI DELL'UNDICESIMA GIORNATA

SUPERCOPPA ITALIANA 2024/25: DATE, ORARI E DIRETTA TV

GALLIANI: "LA TERZA SALVEZZA CONSECUTIVA SAREBBE UN CAPOLAVORO"

LA JUVE COMPIE 127 ANNI E CELEBRA UNA NUOVA BRAND IDENTITY: "WE ARE YOUTH"

MATERAZZI: "LAUTARO MERITAVA LA TOP 5 AL PALLONE D'ORO"