Un gol di Politano al 93' ha deciso l'amichevole di Genk tra Italia e Stati Uniti. L'esterno d'attacco, entrato nel finale, ha siglato l'1-0 finale a pochi secondi dal termine rompendo l'incantesimo del gol che aveva colpito prima Lasagna - impreciso davanti al portiere in due occasioni - e poi Berardi. Buono l'esordio in Nazionale di Grifo, vicino alla rete al 70' e fermato da Horvath, e di Kean primo "millennial" Azzurro.
Liberatorio, meritato ma sempre e comunque estremamente faticoso. Il gol di Politano - che ha regalato la vittoria all'Italia nell'amichevole contro gli Stati Uniti a Genk - è un sollievo arrivato all'ultimo respiro, affannoso ma decisivo, capace di alleviare un inverno che sembrava dovesse passare con un mal di gol fastidioso e persistente. L'1-0 in terra belga certo non firma la guarigione di un gruppo azzurro in crescita costante nel gioco, ma ne attesta la continuità della qualità pur confermando le incredibili lacune sotto porta. Anche contro gli Stati Uniti Lasagna e compagni hanno fallito diverse occasioni clamorose, una costante su cui Mancini dovrà cominciare a lavorare duramente. Il tempo è dalla sua, per fortuna.
Del resto Italia-Stati Uniti è la sfida del futuro e degli esperimenti, una partita tra due nazionali bruciate nell'orgoglio dal recente passato che ha parlato chiaro e sancito un fallimento storico con il mancato approdo al Mondiale per entrambe. Il punto più basso toccato mancando la Russia, ma con un obiettivo comune seppure differente nella meta finale: la rinascita. E questo biennio per Mancini e chi succederà a Sarachan, ct ad interim che proprio con un gol subito al 93' concluderà il suo mandato, servirà a Italia e Stati Uniti per ripartire dai giovani, proprio come a Genk. Se da una parte gli Azzurri hanno fatto esordire il primo "millennial" come Kean e stanno provando con continuità nuove soluzioni - tra le altre, bravissimo Sensi in coppia con Verratti - dall'altra gli States hanno schierato l'undici titolare più giovane di sempre guidato da Pulisic, stella del Borussia Dortmund. Il cammino è arduo per entrambe, ma la luce in fondo al tunnel c'è e la strada è chiara.
I novanta minuti hanno però segnato il divario tecnico tra le due nazionali ed è stato ben più evidente rispetto a quanto dica il tabellino. Il tridente mutevole di Mancini ha portato in dote con sé il palleggio del centrocampo con Verratti e Sensi abili a far girare il pallone con qualità, ma spesso senza trovare coi tempi giusti l'imbucata vincente che, quando arrivata è stata sprecata dalle punte o da Bonucci, come al 18' sugli sviluppi di un calcio di punizione. Una manovra comunque ragionata e sempre palla al piede che ha dominato gli Usa, rintanati nella proprià metà campo e quasi mai pericolosi in ripartenza. Al resto hanno pensato gli attaccanti azzurri.
Nella ripresa infatti le occasioni per battere la distratta retroguardia di Sarachan non sono mancate, merito delle intuizioni in verticale di Bonucci prima e Verratti con Sensi poi. Ma l'Italia è mancata nella conclusione con Lasagna capace di divorarsi due occasioni davanti a Horvath a sua volta bravissimo su Grifo al 70'. Sirigu ha giustificato la sua presenza salvando il risultato su Zimmermann, ma nel finale è arrivato la bandiera bianca avversaria dopo un assedio all'area di rigore sterile ma continuo: c'è voluta la giocata di Politano con una "cassaforte" rugbistica per prendersi la vittoria, una prova di volontà e tenacia fino alla zampata vincente che sa tanto di incantesimo rotto. O almeno si spera.
Politano 7 - Entra e decide, meglio di così non si può. Ma la sua manciata di minuti non è solo il gol: entra col piglio giusto e mette la sua vivacità in tutto l'assedio finale fino a meritarsi la firma prestigiosa.
Sensi 6,5 - Comanda le operazioni in mezzo al campo con qualità e lucidità assistito da Verratti (6,5). Sbaglia pochi palloni anche se in difesa ogni tanto si fa trovare fuori posizione.
Chiesa 5 - Fa tanto movimento, ma non è efficace. Mancini lo prova sui due lati del campo ma non trova mai il modo di far male alla difesa avversaria.
Lasagna 5 - Forse il centravanti non è il suo ruolo, ma un attaccante davanti al portiere non può sbagliare. Lo fa e cade anche in recidiva con la sensazione di un'enorme occasione buttata per scalare le gerarchie.
Pulisic 5,5 - E' la stella più luminosa del calcio a stelle e strisce, ma non brilla nella serata di Genk.
ITALIA-USA 1-0
Italia (4-3-3): Sirigu 6,5; De Sciglio 5,5, Bonucci 6,5, Acerbi 6 Emerson 6,5; Barella 5,5 (30' st Gagliardini 6), Sensi 6,5, Verratti 6,5; Chiesa 5 (1' st Grifo 6), Lasagna 5 (42' st Politano 7), Berardi 6 (17' st Kean 6). A disp.: Donnarumma, Cragno, Rugani, Biraghi, Mancini, Pavoletti. Ct.: Mancini 6,5.
Usa (3-5-2): Horvath 6,5; Carter-Vickers 5,5, Zimmermann 6, Long 6; Cannon 5 (30' st Villafana 5,5), Delgado 5,5 (17' st Trapp 6), Adams 6, Acosta 6 (37' st Gall sv), Moore 6; Pulisic 5,5 (37' st Lletget sv), Sargent 5,5 (17' st Wood 5). A disp.: Guzan, Klinsmann, Yedlin, Brooks, Miazga, Green, Weah. Ct.: Sarachan 6.
Arbitro: Çakir
Marcatori: 48' st Politano
Ammoniti: De Sciglio, Sensi (I); Moore, Cannon, Acosta (U)
Espulsi: nessuno