Se il figlio non gioca... interviene il padre che sbotta e lancia segnali all'allenatore. Sembra una scena da scuola calcio, invece succede anche ai livelli più alti del professionismo. Protagonisti negli ultimi due giorni sono stati i signori Ubaldo Rugani e Iomar do Nascimento (meglio noto come Mazinho), padri di Daniele e Rafael Alcántara, cioè Rafinha. La situazione dei ragazzi è simile: il primo trova poco spazio nella Juventus e non ha giocato neanche un minuto con la maglia della Nazionale nelle partite contro Portogallo e Stati Uniti, il secondo ha momenti di alti e bassi al Barcellona, non essendo stato convocato da Ernesto Valverde anche se ha segnato da ex in Champions League all'Inter.
I malumori dei figli sono stati espressi, in modi anche bruschi, dai genitori. Con una differenza sostanziale, però: Ubaldo è semplicemente il padre di Daniele e ha scritto un post su Facebook esprimendo rabbia e voglia di rivalsa ("Tra poco finirà sta storia e ci riprenderemo con gli interessi tutto quello che si merita"), Mazinho è anche l'agente del suo secondogenito e in un'intervista ha dichiarato che "non scartiamo l'ipotesi di andare via a gennaio", oltre ad aver definito la situazione come "una cosa da pazzi".
Al momento solo il secondo ha voluto chiarire la questione e mettere un freno a quanto detto dal padre: "Penso che le sue dichiarazioni siano state equivocate, lui stesso mi ha insegnato a continuare ad allenarmi quando non vengo convocato, senza mollare. Devo sforzarmi per avere più possibilità, ma sono completamente concentrato sul Barcellona", ha detto il brasiliano dopo una conferenza per la ricerca sul cancro.
Tutto rientrato? Non è ancora detta l'ultima parola, anche perché per entrambi i giocatori c'è la Roma alla finestra, ma stavolta sarebbe bene che fosse pronunciata (o scritta su Facebook, va bene lo stesso) dal diretto interessato.