E' stato condannato a 14 anni di prigione l'attentatore che fece scoppiare tre bombe davanti al bus del Borussia Dortmund, l'11 aprile 2017, prima del match di Champions League contro il Monaco. A un anno e mezzo di distanza dal fatto, il 29enne Sergej Wenergold è stato condannato per tentato omicidio di 28 persone. L'imputato si è difeso sostenendo che voleva solo spaventare i giocatori, una tesi rigettata dai giudici.
Wenergold è stato giudicato colpevole in primo grado di ventotto capi d’imputazione per tentato omicidio, numero che corrisponde ai passeggeri e alla scorta del pullman della squadra investiti dalle tre esplosioni che provocarono il ferimento dell'allora difensore giallonero Marc Bartra e di un poliziotto. Lo scorso gennaio Wenergold aveva ammesso di aver attivato la detonazione dall’hotel da cui era partito il pullman, dove lui stesso alloggiava, ma non con l’intenzione di uccidere, bensì per trarre profitto dal crollo delle azioni della squadra, che però non fu così significativo.
L'uomo, un cittadino tedesco nato e cresciuto nella città russa di Chelyabinsk, si è difeso dicendo che voleva solo spaventare i giocatori. Il procuratore generale, Carsten Dombert, ha però ribattuto dicendo che l'attentato è stato in ogni caso un tentativo di omicidio, e questo reato è punito nel codice penale con il carcere a vita. Un perito tecnico ha poi contestato le intenzioni dichiarate dall'imputato: "Se io volessi soltanto spaventare qualcuno, eviterei di costruire questo tipo di bombe, con schegge che esplodono in aria"