Gattuso presentano la sfida della quinta giornata di Europa League contro i lussemburghesi del Dudelange. "Ci giochiamo tanto, non possiamo permetterci di non vincere - ha spiegato il tecnico -. Anche per il morale, dobbiamo evitare figuracce. Se non vinciamo siamo in mezzo a una strada. Salvini? Ci siamo chiariti e non c'è nulla da dire".
Sulla gara con il Dudelange.
"Sulla carta siamo nettamente più forti di loro, ma loro sanno giocare a calcio e giocano da squadra. non dobbiamo dimenticare la fatica che abbiamo fatto a fare gol a casa loro. Cambieremo qualcosina, ma dobbiamo fare attenzione. Ci giochiamo tanto, non possiamo permetterci di non vincere. Anche per il morale, dobbiamo evitare figuracce".
Sui tanti infortunati.
"Ci mancano giocatori importanti ma il gruppo si è rafforzato, il gruppo è sano. I ragazzi sono troppo bravi. Si mettono gli scarponi per scalare la montagna. Per me è qualcosa di importante, dobbiamo continuare su questa strada, dobbiamo continuare con l'entusiasmo che sto vedendo. Se Abate avesse sbagliato mi avreste detto "come si fa a metterlo come terzo", invece con voglia ed intelligenza tattica è venuta fuori questa prestazione. Nessuna paura, si può sbagliare, ma l'atteggiamento e la voglia non è mai mancato. Partite facili non ce ne sono, ogni partita ha la sua storia, ha un suo modo di svilupparsi, di giocarla. Pensiamo a preparare partita dopo partita".
Hai sentito Bonaventura, come sta?
"L'ho sentito, resterà un mese negli USA poi tornerà. E' un problema al ginocchio che si porta avanti da qualche mese, ha tirato avanti finché ha potuto e bisogna ringraziarlo. E' stata un'operazione importante. Domani Musacchio toglierà il tutore, vedremo se domani potrà ricominciare a corricchiare. Romagnoli spero di riaverlo tra 2 settimane. Caldara invece è lungo, credo lo rivedremo a febbraio".
Come sostituire Bonaventura?
"Per caratteristiche può assomigliargli solo Calhanoglu".
Bakayoko è cresciuto, un esempio per chi gioca meno.
"La colpa a volte è anche mia, quando si gioca una partita o degli spezzoni è diverso. Quando faceva una partita sì e due no le prestazioni non erano il massimo. Dopo l'infortunio di Biglia ha giocato con continuità e le prestazioni sono migliorate. In questo momento ha preso confidenza, consapevolezza dei propri mezzi, sta dimostrando di essere il giocatore importante che è stato in questi anni".
Hai giocato in tante squadre e vinto tanto. Cosa manca a questo Milan per raggiungere un livello più alto?
"Dobbiamo migliorare con la testa, nella gestione del vantaggio quando segnamo. E' quello che ci chiede il mister, se sbagliamo qualcosa di non abbatterci. Dobbiamo stare concentrati per 90' ci aiuterà a centrare i nostri obiettivi".
L'importanza dell'Europa League.
"Per noi è una competizione importante, un club come questo non può stare fuori dall'Europa. Il Milan deve stare sempre in Europa e da protagonista".
Sulla diatriba con Salvini.
"Ci siamo scambiati degli sms, tutto a posto. Lui ha i suoi problemi, io i miei. Ci siamo chiariti e non c'è nulla da dire".
Stimoli contro il Dudelange.
"Se non si vince siamo in mezzo ad una strada, anche se lo stadio sarà vuoto non deve esserci alcun problema, dobbiamo vincere a tutti i costi, abbiamo tutto da perdere, non c'è bisogno di trovare gli stimoli".
Un anno da allenatore del Milan.
"Ho fatto un anno qui al Milan, se sono ancora qua è merito dei ragazzi. E' stato un anno difficile, con momenti difficilissimi, ma il rapporto che ho con loro, il fatto di poter parlare con loro di tutto, si è creata un'atmosfera incredibile. Dobbiamo continuare su questa strada, ho giocato in squadre fortissime ma c'erano anni dove il gruppo non era solido. Questa squadra conosce i suoi pregi e i suoi difetti ma ci mette sempre grandissima voglia. Il segreto è il senso di appartenenza che si respira all'interno dello spogliatoio".
Ti senti migliorato come allenatore in questa esperienza al Milan?
"Ancora devo crescere tanto, ma aver fatto 50 partite in un club così, allenare qui ed avere tutto quello che ho a disposizione. Nelle esperienze precedenti non sapevo dove allenarmi quando mettevo il borsone in macchina, i giocatori non prendevano gli stipendi. Qua è una passeggiata ed un privilegio. Per imparare questo mestiere si impara anche soffrendo. Per me stare sul campo qua è una passeggiata, il livello dei giocatori è molto alto. Faccio fatica sul resto, gestire i giornalista, gestire il postpartita. La fatica più grande per me non è allenare la squadra, quello è un divertimento. E' il resto che mi fa vivere la quotidianità male, devo migliorare su questo aspetto. Mi sento migliorato anche come gestione del rapporto con i media, prima ero molto più fumantino".
Farà turnover in vista del Parma?
"Qualcosa cambieremo, sicuramente giocheremo con i due attaccanti, Simic può parte dall'inizio. Con lui giocheremmo con la difesa a quattro, altrimenti con quella a tre".
Sull'importanza di Higuain.
"Ha una dote, sa di essere un giocatore forte, non è presuntuoso, ma vive lo spogliatoio divertendosi, riesce a fare gruppo, gli piace vivere lo spogliatoio. Lo ascoltano. Quando la linea non è dritta e la vede storta inizia ad innervosirsi, quando incomincia ad essere polemico e non sereno la squadra respira tutto questo. E' una squadra giovane. Lui deve migliorare questa cosa e la squadra deve essere in grado di metterlo in condizione. Lo deve coinvolgere un po' di più. Lui sta dando tanto. Ci ho parlato, non vuole andare via, parlo con tutti i giocatori. Si lamenta perché gli sto troppo addosso, ma se non lo faccio mi viene a chiedere di gridare ancora di più. Se gli arrivano i palloni, su 10, 8 ne butta dentro. E' un giocatore che ci teniamo stretto, deve fare un qualcosa in più a livello di conoscenza di ogni singolo compagno che scende in campo".