Il Lipsia si conferma capolista della Bundesliga pareggiando sul campo del Borussia Dortmund: dopo le reti di Weigl e Brandt, due follie difensive permettono a Werner di trovare doppietta e pareggio. Poi Sancho e l'ex romanista Schick confezionano il definitivo 3-3. Gialloneri sempre a -4 dal Lipsia, che ha 3 punti di vantaggio sul Borussia Moenchengladbach secondo. Affonda il Werder Brema (0-5 con il Mainz), 2-0 dell'Hoffenheim sull'Union Berlino.
BORUSSIA DORTMUND-LIPSIA 3-3
Ci si gioca una cospicua fetta di campionato al vecchio Westfalenstadion, oggi Signal Iduna Park, che assiste a una sfida all'ultimo respiro e all'ultimo gol tra la prima e la seconda della Bundesliga. E ancora una volta a prevalere è il Lipsia, con un pareggio che vale quasi come un successo. Anche perché il Borussia Dortmund gioca meglio, specie nel primo tempo, ma sembra fare di tutto per non vincere una partita che alla fine lo vede rimanere a -4 da un primo posto che mai come quest'anno fa gola a tanti. Il primo tempo del Borussia è scintillante, con un dominio sulla capolista. I padroni di casa si portano in vantaggio al 23': Guerreiro appoggia il pallone a Weigl che da fuori area libera un destro su cui Gulacsi va completamente a vuoto, di fatto deviando in porta il pallone che invece che tra le braccia gli finisce contro una gamba. Il vantaggio fortunoso galvanizza i gialloneri, che dopo aver rischiato il pari (Poulsen sbaglia mira di un soffio), trovano il raddoppio al 34'. E questa volta l'azione del Dortmund è strepitosa, con Sancho che pesca perfettamente Brandt e il compagno che lo premia danzando sul pallone e battendo a rete dopo aver saltato come un birillo Upamecano. Sembra finita, ma così non è: al 47' Burki esce dall'area e si inventa un alleggerimento di testa senza senso, Werner raccoglie il pallone e lo deposita nella porta vuota. Lo stesso centravanti del Lipsia, da vero animale da gol, si ripete quindi al 53': stavolta è Brandt a sbagliare tutto nell'appoggio al suo portiere e il numero 11 degli ospiti non ha problemi a conquistare il pallone e segnare ancora una volta a porta vuota. Per fortuna del Borussia c'è però Sancho a togliere le castagne dal fuoco già al 55', riportando i suoi in vantaggio grazie all'incursione sulla destra e all'assist al bacio di Reus. Il Lipsia però non muore mai e lo dimostra al 78' pareggiando nuovamente i conti: Upamecano si inventa un lancio per Mukiele che coglie alla sprovvista l'intera retroguardia del Borussia, Burki salva come può, ma Schick non ha problemi a realizzare il suo terzo gol stagionale. E i rimpianti, in quel di Dortmund, sono tanti oggi. Ma potrebbero diventare ancora di più a fine stagione.
WERDER BREMA-MAINZ 0-5
Era una sfida tra decadute, utile a capire chi potesse allontanarsi dalla zona retrocessione e chi invece rischia di restarvi invischiato. Sul campo però la partita di Brema racconta una storia diversa, dato che il Mainz domina e i padroni di casa del Werder si ritrovano travolti sotto il peso di cinque reti che ora pongono le paludi del terzultimo posto a soli due punti di distanza. Passano appena 10 minuti e l'ex Palermo Quaison sblocca il punteggio esplodendo un gran destro sul servizio in profondità di Szalai. Piove sul bagnato per il Werder, che al 15' si trova sotto di due quando Veljkovic è goffo nel tentativo di spazzare l'area e non fa altro che svirgolare il pallone che sbatte sul palo, sul portiere Pavlenka e finisce in porta. E il terzo gol è dietro l'angolo, dato che Quaison lo trova al 19' con un altro destro chirurgico (stavolta su servizio di Boetius). La tripletta personale per lo svedese è dietro l'angolo e arriva al 38', stavolta con una spaccata su corner dopo la spizzata di Szalai. Al Werder viene anche annullato un gol sostanzialmente inutile messo a segno da Pizarro, poi all'81' Mateta chiude i conti con l'ennesimo lancio in profondità che sorprende la difesa di casa. E a Brema ora sono autorizzati a tremare per davvero.
AUGSBURG-FORTUNA DUSSELDORF 3-0
Continua la lunga serie positiva dell'Augsburg, che in Bundesliga non perde dal lontano 3 novembre (quando fu sorpreso ad Augusta dallo Schalke 04) e giunto ormai alla sesta partita senza sconfitte (un solo pareggio e ben cinque vittorie). A farne le spese è il Fortuna Dusseldorf, che invece non si schioda dal terz'ultimo posto in campionato e conferma di essere una delle squadre attualmente più in difficoltà in terra tedesca. Alla WWK Arena non c'è partita, con i padroni di casa che dominano senza riuscire ad andare in gol fino al 32', quando Philipp Max piomba su una respinta del portiere Steffen e batte imparabilmente in rete. Gli ospiti non reagiscono in alcun modo, e anzi rischiano in diverse circostanze di subire il raddoppio. Che quasi inevitabilmente arriva al 61', quando l'ex romanista Tin Jedvaj è perfetto nella girata di testa su corner di Max e insacca. Ampomah impegna per la prima volta il portiere di casa Koubek, ma la partita non è raddrizzabile. Anche perché al 72' Max triplica con una punizione deviata dalla barriera e che Steffen riesce a farsi passare tra le braccia, facendolo tragicomicamente rimbalzare in rete. Sintomo di una squadra che necessita di una scossa, soprattutto psicologica.
UNION BERLINO-HOFFENHEIM 0-2
L'Union Berlino si ferma tra le mura amiche al cospetto di un Hoffenheim che in questo modo rilancia le sue ambizioni europee. La squadra della capitale invece fallisce l'occasione del sorpasso e rimane a -5 dal sesto posto oggi occupato dal Friburgo. Non mancano i rimpianti per l'Union, due volte pericolosissima nella prima mezz'ora con Ujah. Poi si svegliano gli ospiti: Kramaric fa le prove generali a pochi minuti dall'intervallo e nella ripresa arrivano i gol. Al 56' è Bebou ad andare in rete con una botta dalla distanza, su cui però è decisiva la deviazione di Friedrich che fa impennare imparabilmente il pallone. L'Union ci prova con un siluro di Andersson su cui è miracoloso Baumann, poi al 91' Nordtveit penetra nell'area avversaria e fornisce a Baumgartner l'assist per il gol del raddoppio. Quello che fa sognare le coppe all'Hoffenheim.