Ci sarebbe uno dei leader della curva dell'Inter tra gli ispiratori dell'attacco alla carovana dei tifosi del Napoli, costato poi la vita a Daniele Belardinelli poco prima del match a San Siro. A fare il suo nome è stato uno dei tre ultras arrestati, rispondendo alle domande del gip di Milano, Guido Salvini, nel carcere di San Vittore. L'accusato ha ammesso di "aver preso parte agli scontri, ma ha declinato responsabilità sull'organizzazione".
Non sono stati comunque presi provvedimenti nei suoi confronti. All'uomo, Marco Piovella, è stato quindi concesso di lasciare la questura di Milano, dove si era presentato nel pomeriggio con il suo avvocato Mirko Perlino. Francesco Baj e Simone Tira, due dei tre ultrà nerazzurri arrestati, hanno invece ammesso di essere stati presenti agli scontri, ma non di aver avuto contatto con i tifosi napoletani. I due non hanno risposto alle domande del gip ma hanno rilasciato dichiarazioni spontanee.
Bastoni, mazze, spranghe, tutto l'arsenale utilizzato dagli ultras dell'Inter, ma anche di Varese e Nizza per l'assalto alla carovana dei van dei tifosi napoletani dello scorso 26 dicembre, si trovavano già sul posto quando gli oltre cento assalitori sono arrivati al punto in cui era stato deciso l'agguato. E' questo quanto emerso durante la giornata di interrogatori nel carcere di San Vittore dove si è tenuta l'udienza per la convalida dell'arresto di tre dei tifosi interisti indagati per rissa aggravata e altri reati. Dal racconto di uno dei tre, in particolare, sarebbe emerso un piano quasi militare in cui i ruoli erano ben definiti e compartimentati, con tanto di autisti che avrebbero fatto salire quattro ultras a bordo di ogni auto (altri sarebbero arrivati a piedi) per giungere sul posto dove già si trovavano le armi per l'assalto.
Da alcune indagini difensive sarebbero anche emersi dubbi sulla ricostruzione dell'incidente che ha visto vittima Belardinelli, investito da un mezzo il cuoi conducente è ancora ricercato. La vettura, indicata come un Suv, stando a indagini difensive, sarebbe stata diretta verso lo stadio, non in uscita da Milano come da una prima ricostruzione, e avrebbe invaso la corsia opposta. Rimane anche da capire se il conducente della vettura avesse a che fare con gli scontri o passasse per caso.