Basta mezz’ora al Tottenham per affossare il Cardiff: è Kane a sbloccare la gara, messa in ghiaccio da Eriksen e Son. Spurs provvisoriamente secondi in attesa di City-Liverpool. Vincono anche Leicester e Arsenal, entrambe, come il Tottenham, chiamate a rifarsi dal ko nel turno precedente. Alle Foxes è sufficiente un diagonale di Vardy contro l'Everton, serve una grande prova offensiva dei Gunners per avere la meglio sul Fulham di Ranieri. Segna anche Ramsey, sempre più vicino alla Juve.
E’ di Jamie Vardy il primo gol del 2019 in Premier League. L’attaccante inglese decide un match complicato per le Foxes a Goodison Park, dove l’Everton continua a non convincere nonostante una rosa che in estate ha fatto sognare i tifosi dei Toffees. Primo tempo avaro di emozioni, con gli ospiti disposti in modo intelligente senza rischiare nulla. A fare la partita è dunque l’Everton, che nonostante un netto predominio territoriale non riesce praticamente mai a impensierire Schmeichel. Il copione pare lo stesso anche nella ripresa, ma al 58’ i padroni di casa la combinano grossa: rilancio di Schmeichel, Keane sbaglia l’intervento servendo sui piedi Ricardo Pereira il cui assist per Vardy è troppo invitante per non approfittarne: diagonale di mancino e Pickford battuto. Marco Silva sostituisce Walcott e Andrè Gomes, entrambi deludenti, con Bernard e Tosun, ma le Foxes resistono senza troppi patemi alle sfuriate dell’Everton e conducono in porto una partita giocata con estrema intelligenza. 99 gol fra i professionisti per Vardy, il settimo quest’anno. Per il Leicester, che torna alla vittoria dopo la bruciante sconfitta casalinga con il Cardiff, riprende la marcia per un piazzamento in Europa. L’Everton resta al palo: sterilità offensiva e una classifica deludente i punti dove intervenire in un 2019 che inizia come peggio non poteva.
Ben altre emozioni a Londra, nel derby fra Arsenal e Fulham. Emery e Ranieri si riaffrontano dopo gli incroci in Ligue1 nella passata stagione con due obiettivi differenti: riportarsi a ridosso delle prime per i Gunners, dimenticando quindi la cinquina subita dal Livepool nell’ultimo appuntamento del 2018; uscire dalla zona caldissima della retrocessione è invece la missione dei Cottagers del tecnico italiano. E sono proprio quest’ultimi a partire forte, con due occasionissime sciupate malamente da Sessegnon: al 15’, quando apre troppo la traiettoria a tu per tu con Leno, e al 23’, quando manca clamorosamente l’impatto con la sfera a due passi dalla porta. Passato lo spavento, passa anche l’Arsenal: la difesa ospite si dimentica Xhaka in area, con lo svizzero bravo ad inserirsi e, servito da Iwobi, a battere Rico per l’1-0 Gunners dopo venticinque minuti. Inerzia a questo punto completamente ribaltata, tanto che di nuovo Xhaka, Aubameyang e Lacazette vanno vicinissimi al raddoppio prima dell’intervallo. Nella ripresa Koscielny e compagni provano a mettere in ghiaccio la partita: al 55’ fa tutto bene Kolasinac (a lungo sui taccuini juventini prima di accasarsi all’Emirates nel 2017), il quale duetta in area con Aubameyang e serve poi un assist al bacio per Lacazette; controllo, tiro da distanza ravvicinata e settimo sigillo in Premier per il francese in questa stagione. Ranieri non ci sta e butta nella mischia Kamara e Seri per Schurrle e Cisse. L’intuizione è giusta perché passano soli otto minuti e, complice un errore dell’ex Samp Torreira in mezzo al campo, Sessegnon serve in area Kamara, il quale accorcia le distanze e si fa perdonare in parte l’erroraccio – e la sceneggiata - dal dischetto con l’Huddersfield nel turno precedente. É, però, tutto inutile perché anche Emery trova nella sua panchina la mossa corretta. Fuori, tra i fischi del pubblico che non approva la sostituzione, Lacazette, dentro Aaron Ramsey, superchiacchierato in questo periodo per un accordo che sembra a un passo con la Juventus, ma evidentemente ancora sul pezzo visto che al 79’ si fa trovare pronto per ribadire il pallone in rete dopo il palo colpito da Aubameyang. All’83’ lo score, immeritato per il Fulham, si amplia definitivamente con il destro dello stesso Aubameyang, che si rifà con gli interessi nei confronti della dea bendata e festeggia con stretta di mano e inchino con l’amico Lacazette. Arsenal che mette pressione al Chelsea di Sarri mantenendo il quinto posto, Fulham che resta nella palude della bassa classifica auspicando in qualche nuovo arrivo nella finestra di mercato.
Dura, di fatto, ventisei minuti la contesa fra Cardiff e Tottenham. Bravo Pochettino a schierare praticamente la stessa squadra uscita malconcia dall’ultimo turno del 2018 con il ko di Wembley contro il Wolverhampton: squadra ferita, arrabbiata, capace di mettere da subito in difficoltà un Cardiff reduce dalla rocambolesca vittoria sul Leicester.A sbloccare l’incontro, manco a dirlo, è Harry Kane, che risponde alla marcatura del pomeriggio di Aubameyang raggiungendolo in testa alla classifica marcatori della Premier. Caparbio e fortunato il capitano della Nazionale inglese a pressare i difensori gallesi e trovare il rimpallo giusto per trafiggere Etheridge al 3’.Nove minuti più tardi è invece Eriksen a raddoppiare: palla di Son per il trequartista, troppo libero di addomesticare la sfera al limite dell’area e a chiudere in rete con un chirurgico rasoterra.Il dominio Tottenham si concretizza, infine, al 26’ quando Son riceve da Kane e infila l’estremo difensore avversario con un preciso diagonale. Cardiff in ginocchio e partita in ghiaccio.Nella ripresa Warnock prova a concedersi qualche speranza inserendo Hoilett per dare maggior dinamicità ai suoi, ma nonostante l’impegno profuso dal canadese sono ancora Dele Alli, Sissoko e il solito Kane ad avvicinarsi al poker.Tottenham a -6 dal Liverpool e a +1 dal City in attesa del big match dell’Etihad Stadium di giovedì.