George-Westbrook affossano i Lakers

Tutto facile per Boston, che supera 115-102 Minnesota. Tornano al successo i Pistons, che cercano di scacciare la crisi con la vittoria contro Memphis (101-94)

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Accolto dai fischi dello Staples Center, Paul George risponde da campione e, con i suoi 37 punti, regala la vittoria a OKC contro i Lakers (107-100), ancora privi di LeBron. Boston si gode il miglior Hayward della stagione e piega Minnesota 115-102, il ciclone Embiid travolge i Suns: 132-127 per i Sixers. I Pistons ritrovano il successo contro Memphis (101-94); tutto facile per Orlando e Dallas, che superano Chicago (112-84) e Charlotte (122-88).

OKLAHOMA CITY THUNDER-LOS ANGELES LAKERS 107-100
Tutti i riflettori dello Staples Center erano puntati su di lui e Paul George risponde da vero campione. Nonostante l’accesa contestazione del pubblico di LA, che in estate aveva accarezzato il sogno di vederlo indossare la maglia gialloviola, il numero 13 dei Thunder infila 37 punti, che valgono il successo per OKC: 107-100 il punteggio finale. Ancora senza LeBron James, i Lakers riescono a restare agganciati alla partita fino all'inizio dell'ultima frazione di gioco, quando la panchina dei Thunder piazza un parziale di 11-0 che taglia le gambe ai ragazzi di Luke Walton. Per i Thunder da segnalare anche la solita tripla doppia di Russell Westbrook (altro giocatore in orbita Lakers) che, nonostante le scarse percentuali dal campo (3/20 al tiro e 1/7 da 3 punti), chiude con 14 punti, 16 rimbalzi e 10 assist. A LA non possono bastare i 20 di Caldwell-Pope e i 17 di Ingram. La pronta guarigione del ‘Re’ diventa sempre più auspicabile.

BOSTON CELTICS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 115-102
Ci vuole il miglior Gordon Hayward della stagione per permettere ai Boston Celtics di piegare le resistenze di Minnesota: 115-102 il punteggio finale. L'ex Utah Jazz chiude con 35 punti, il massimo mai registrato da quando indossa la maglia biancoverde, chiudendo con un rotondo 14/18 dal campo. Vista l'assenza di Kyrie Irving, coach Stevens fa partire in quintetto Terry Rozier, che realizza 11 punti nel solo primo quarto. Minnesota, però, non molla e, dopo essere finita sotto anche di 28 lunghezze, si riporta a contatto con i 31 di Andrew Wiggins e i 28 di Karl-Anthony Towns. Nel finale i T-Wolves non riescono a trovare il guizzo vincente, continuando in una tradizione negativa che li vede perennemente sconfitti al TD Garden dal lontano 2005.

PHILADELPHIA 76ERS-PHOENIX SUNS 132-127
Il ciclone Joel Embiid si abbatte su Phoenix. Il centro camerunense non fa prigionieri in Arizona e sfodera una prestazione stratosferica, chiudendo con 42 punti e 18 rimbalzi, che consentono ai Sixers di passare sul campo dei Suns 132-127. Nonostante le pesanti assenze di Butler e Chandler, Phila si appoggia ai suoi migliori giocatori, arrivando anche a toccare il +30 nel corso del terzo quarto. Simmons aggiunge 29 punti, seguito dai 27 di Redick, i cui tiri liberi nel finale consentono ai Sixers di resistere all'incredibile tentativo di rimonta dei padroni di casa, trascinati dai canestri di Booker (37 punti) fino sul -3.

BROOKLYN NETS-NEW ORLEANS PELICANS 126-121
L'unico modo per provare a rispondere alla prestazione monstre da 34 punti e 26 rimbalzi di Anthony Davis è quello di segnare senza soluzione di continuità. Ed è proprio ciò che hanno fatto i Brooklyn Nets, bravi ad imporsi con il punteggio di 126-121 finale sui New Orleans Pelicans. Merito della vittoria va attribuito sicuramente a un primo tempo stellare, in cui i Nets mettono a referto 73 punti, accumulando un vantaggio di 24 lunghezze, preziosissimo nel finale. Nonostante le assenze di Caris LeVert, Rondae Hollis-Jefferson e Allen Crabbe, sono decisivi i 22 di D'Angelo Russell e i 21 di Joe Harris.

DALLAS MAVERICKS-CHARLOTTE HORNETS 122-88
Tutto estremamente facile per i Dallas Mavericks, che sbrigano la pratica Charlotte Hornets in poco più di 10 minuti, chiudendo i conti sul 122-88 finale che non ammette diritto di replica. Con i canestri di Doncic e Smith Jr. (36 punti in due), i Mavs tengono sempre la doppia cifra di vantaggio anche complice la serata storta di un Kemba Walker poco preciso e mai dentro le pieghe della partita. Per l'All-Star di Charlotte, dopo un terrificante 4/14 dal campo, arriva anche la panchina, con coach Borrego che decide di risparmiarlo in vista dei prossimi impegni.

MIAMI HEAT-CLEVELAND CAVALIERS 117-92
Senza troppi patemi anche il largo successo dei Miami Heat, che regolano 117-92 i sempre più ultimi Cleveland Cavaliers. I rientri di Thompson e Hood non riescono a scuotere una squadra che ha perso la propria anima con la partenza di LeBron James in estate. Il candese, con i suoi 14 punti, è il migliore tra le fila dei Cavs, che soffrono troppo sotto alle plance e vengono letteralmente spazzati via dai canestri di Josh Richardson (24 punti) e Tyler Johnson (16 punti). I Cavs si confermano così la peggior squadra di tutta la Nba con un record di sole 8 vittorie e ben 30 sconfitte.

WASHINGTON WIZARDS-ATLANTA HAWKS 114-98
La notizia dell'operazione a John Wall (stagione finita per la stella degli Wizards) non ha intaccato il morale di Washington che, dopo quasi un mese, torna a vincere due partite consecutive. Il successo arriva contro gli Atlanta Hawks, che devono alzare bandiera bianca sul proprio parquet: 114-98 il punteggio finale. Per non far sentire avvertire eccessivamente l'assenza del playmaker titolare, Beal e Green volano sopra ai 20 punti, chiudendo con 24 e 22 rispettivamente. Per Atlanta, pessima la prova di Trae Young, che non riesce ad andare oltre i 5 punti, mentre va sottolineata la prova di Alex Len, che fa registrare il proprio massimo in stagione con 24 punti.

ORLANDO MAGIC-CHICAGO BULLS 112-84
Terza vittoria nelle ultime quattro partite per gli Orlando Magic, che si sbarazzano senza troppo affanno dei Chicago Bulls con il punteggio di 112-84. Troppa la differenza di valori in campo. Basti pensare che il centro montenegrino Nikola Vucevic non deve nemmeno scendere sul parquet nel quarto periodo per chiudere comunque in doppia doppia con 22 punti e 12 rimbalzi. Per Chicago, nonostante il cambio in panchina, si confermano cronici i problemi in attacco, dove non possono bastare i 14 punti di Lauri Markkanen, il migliore dei suoi. Tra le fila dei Magic, invece, buona la prestazione di Aaron Gordon, che chiude con 18 punti e ben 9 assist (massimo in carriera).

DETROIT PISTONS-MEMPHIS GRIZZLIES 101-94
Sono i Pistons ad aggiudicarsi la sfida tra due delle squadre più in crisi di tutta la Nba: 101-94 il punteggio finale. Detroit, reduce tra sconfitte consecutive, approfitta di un parziale taglia gambe di 13-0 ad inizio del quarto periodo dal quale i Grizzlies non riescono più a riprendersi. Per Memphis sono 11 le sconfitte nelle ultime 14 uscite stagionali. Decisiva la prova di un Blake Griffin concentrato e solido, che chiude con 26 punti, 8 rimbalzi e 7 assist. A Memphis, invece, scivolata per la prima volta sotto il 50% di vittorie, non è servita la doppia doppia da 26+10 di Jaren Jackson Jr.